Charvensod: un tocco d’artista per le aree di raccolta rifiuti
La prima installazione è stata posizionata al Pont Suaz con l’obiettivo di sensibilizzare ad una corretta differenziazione
Charvensod: un tocco d’artista per le aree di raccolta rifiuti. Pannelli e installazioni, oltre a dare una connotazione estetica a zone generalmente viste come poco “accoglienti”, hanno l’obiettivo di sensibilizzare ad una corretta differenziazione dei rifiuti e di stimolare la popolazione a mantenere pulite e decorose le aree.
È il progetto “Rifiuti il bello?”, presentato oggi, giovedì 20 ottobre, all’area rifiuti di Pont-Suaz.
L’installazione
La prima installazione, realizzata dallo tsarvensolèn Fabio Cuffari dell’associazione culturale Alfa insieme ai volontari e al digital designer Andrea Carenzi, presenta, sul lato visibile da est, una persona che invita alla corretta differenziazione per il rispetto della natura, mentre il lato esposto a ovest riproduce una fotografia di Pont-Suaz risalente a inizio Novecento, con la presenza del ponte, del santuario e della cascina ubicata dove ora sorge il plesso della scuola secondaria di primo grado.
«Abbiamo usato dei pannelli, degli acrilici e dei trattamenti fatti per durare nel tempo – ha spiegato Fabio Cuffari -. Il personaggio rappresenta ognuno di noi e dietro si vede la natura che approva il gesto di gettare correttamente i rifiuti. Dall’altro lato abbiamo usato colori più seppiati per dare l’idea del passato, puntando più l’attenzione sul territorio».
«Il posizionamento dei fiori avvenuto questa estate e ora l’installazione di una prima forma d’arte vogliono far capire che il mantenimento del decoro dell’area equivale al rispetto del bene collettivo e alla tutela dell’ambiente» ha sottolineato l’assessore all’ambiente e al territorio Patrick Ronzani.
«Viviamo in una società che ha fatto dell’immagine uno dei suoi punti focali, siamo ormai più abituati a guardare le immagini piuttosto che a leggere i regolamenti. Ogni area ha le sue istruzioni per l’uso, spesso totalmente ignorate dai conferitori; l’arte visiva, è il nostro auspicio, dovrebbe colpire innanzitutto chi si reca a buttare l’immondizia interrogandolo, se non altro, sul motivo per il quale sia stata posizionata un’installazione artistica in un punto in cui si raccoglie l’immondizia, per spingerlo poi a dedurre il messaggio trasmesso, a tradurlo in pratica e a rispettare, con senso civico, semplici regole civili» ha concluso il sindaco di Charvensod Ronny Borbey.