Regen’Art, all’acciaieria Cogne e al Forte di Bard gli animali del Collettivo CrackingArt
È stata presentata questa mattina la mostra Regen'Art che unisce industria, polo culturale e collettivo artistico in una doppia mostra con opere in plastica riciclata
L’elefantino blu sul tetto di uno dei padiglioni della Cogne Acciai Speciali si vede dalla città, ma a catturare l’occhio sono, prima ancora di varcare la soglia dello stabilimento, le grandi chiocciole colorate che presidiano la portineria e la rotonda su via Valli Valdostane.
Sono le opere di Regen’Art la mostra nata dalla collaborazione tra Cas, Cogne Acciai Speciali, Forte di Bard e collettivo artistico CrackingArt, presentata questa mattina all’interno dell’acciaieria aostana.
L’idea
«L’amore della Cogne per la Crackin Art nasce da un regalo, un lupo blu che abbiamo messo qui in stabilimento» spiega Monica Pirovano, direttrice generale della Cas.
Da qui l’idea di unire in un progetto l’industria che produce acciaio riciclando al 100% i rottami e gli artisti che realizzano le loro opere rigenerando la materia, partendo da plastica riciclata.
Opere colorate, qualcuna illuminata, che catturano l’occhio, creano curiosità e legano sempre più lo stabilimento alla città mitigando un pochino l’aspetto più industriale e austero dello stabilimento, ma anche del Forte di Bard che accoglie parte della collezione.
«Per Cogne Acciai Speciali il progetto ricopre una duplice finalità» dichiara l’amministratore delegato Eugenio Marzorati.
«Da un lato rientra nelle attività che da oltre un anno l’azienda sta portando avanti per migliorare la conoscenza del proprio processo produttivo e della propria realtà economica e sociale nei confronti della comunità locale».
«Ma allo stesso tempo – aggiunge – l’esposizione all’interno dello stabilimento vuole essere un omaggio alla comunità Cogne, ovvero a quella realtà fatta in primis dai dipendenti e da tutti coloro che, a vario titolo ogni giorno entrano nell’area produttiva di Aosta. Non a caso, il tema scelto e gli oggetti che lo interpretano ruotano attorno al concetto di economia circolare e alla rigenerazione o meglio del recupero della materia. Un tema legato alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente e delle future generazioni. Concetti questi che sono prioritari per Cogne Acciai Speciali».
La presidente dell’Associazione Forte di Bard, Ornella Badery, parla di «un progetto che combina due importanti presenze e testimonianze della Valle d’Aosta, quella culturale del Forte e quella industriale della Cogne, «due ambienti un po’ rigidi che si colorano con le opere di Regen’Art».
«Il Forte è impegnato su due direzioni – dice Badery – : la presentazione e divulgazione di progetti artistici e la promozione di una cultura del cambiamento attenta ai cambiamenti climatici. Non potevamo che accogliere con favore questa proposta di collaborazione».
«Essere in un luogo di produzione e di cultura è l’ideale per il nostro lavoro – dice Kicco, artista del collettivo CrackingArt nato nel 1993 -. Lavoriamo all’interno di fabbriche che producono, creiamo prima un prototipo, poi lo stampo con una struttura in acciaio. È cultura della rigenerazione, una cultura molto giovane su cui investire. Rigenerazione non solo dei materiali, ma delle idee».
A proposito del Forte di Bard l’artista dice che «l’idea che un luogo di guerra sia trasformato in un luogo di trasmissione di arte, soprattutto in questo momento, è molto bello, è un segnale positivo».
Le mostre
Il progetto Regen’Art è stato strutturato in contemporanea su due sedi che saranno popolate da decine di colorati animali realizzati in plastica rigenerata dal 27 ottobre 2022 al 19 marzo 2023 nei suggestivi spazi del Forte di Bard e, dal 27 ottobre 2022 al 27 aprile 2023, all’interno dello stabilimento della Cogne Acciai Speciali.
Alla Cogne sono circa una settantina gli animali giganti colorati disseminati tra i vari padiglioni che si potranno vedere durante le speciali visite guidate.
L’azienda per permettere al pubblico di vedere gli straordinari animali giganti e colorati organizzerà sei visite speciali dedicate: il 2 novembre e il 2 dicembre 2022, il 19 gennaio, il 2 febbraio, il 2 marzo e il 4 aprile 2023 (con prenotazione obbligatoria sul sito www.cogne.com).
Al Forte di Bard la mostra, che comprende un centinaio di opere, è allestita negli spazi esterni ed accessibile con il biglietto di ingresso alla fortezza (info www.fortedibard.it).
L’inaugurazione ufficiale del progetto, la cui filosofia è stata riassunta nel titolo Regen’ART: Quando il recupero della materia si trasforma in arte, si terrà mercoledì 26 ottobre, alle 11, al Forte di Bard.
Per coinvolgere più da vicino le famiglie e i più piccoli, il Forte di Bard proporrà domenica 30 ottobre 2022, in occasione del primo week end di apertura dell’allestimento, un’attività didattica che tra enigmi ed indovinelli li condurrà alla scoperta dei colorati animali che popoleranno la fortezza.
CrackinArt
Il movimento Cracking Art nasce nel 1993 con l’obiettivo di cambiare radicalmente la storia dell’arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale che unito all’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale.
Il termine Cracking Art deriva dal verbo inglese “to crack”, che descrive l’atto di incrinarsi, spezzarsi, rompersi, cedere, crollare.
Con il nome di cracking catalitico è anche chiamata la reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica: per gli artisti è questo il momento in cui il naturale permuta in artificiale, l’organico in sintetico, ed è tale processo che essi intendono rappresentare attraverso la loro arte.
Le opere sono realizzate per sollecitare una riflessione collettiva sui temi dell’effetto antropico sull’ambiente naturale tramite azioni performative coinvolgenti, in cui installazioni fuori scala – come i celebri animali colorati – invadono i luoghi più vari, dagli spazi propriamente deputati all’arte a quelli della vita quotidiana.
Rigenerare la plastica significa sottrarla alla distruzione tossica e devastante per l’ambiente donandole nuova vita, farne delle opere d’arte significa comunicare attraverso un linguaggio estetico innovativo esprimendo una particolare sensibilità nei confronti della natura.
La dimensione corale del gruppo non limita l’espressione individuale delle singole voci: gli artisti lavorano anche in modo indipendente interpretando, ciascuno secondo le proprie esigenze, le problematiche e le tensioni del nostro tempo.
Oltre alle tre partecipazioni ufficiali alla Biennale di Venezia (2001, 2011 e 2013), tra le mostre e installazioni più recenti si segnalano: Open Art Festival (2022), Orebro, Svezia; Incanto (2021), Salone degli Incanti e centro cittadino di Trieste; Wild Rising (2019), presso il Desert Botanical Garden di Phoenix, Arizona, USA; Regeneration@Newhollandisland (2019), presso New Holland Island, San Pietroburgo, Russia; Spectaculars Creatures (2018), presso IMA Indianapolis Museum of Art – Indianapolis, USA; BarocCracking (2018), presso Palazzo Leoni Montanari – Gallerie d’Italia, Vicenza (Italia); Cracking Art@Hangang Art Park (2018) presso Hangang Park, Seoul, Korea.
(erika david)