Posted by on

Agrigento è la Capitale italiana della Cultura 2025, nulla da fare per Aosta

La culla siciliana della Magna Grecia è stata nominata questa mattina dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano

Agrigento è la Capitale italiana della Cultura 2025, nulla da fare per Aosta

Sarà Agrigento la Capitale italiana della Cultura 2025.

Questo il verdetto arrivato questa mattina, venerdì 31 marzo, dalla Sala Spadolini del Ministero della cultura, dove il Ministro Gennaro Sangiuliano ha aperto la fatidica busta contenente il nome della città vincitrice.

Le sfidanti per Capitale italiana della Cultura 2025

Insomma, nulla da fare per Aosta (rappresentata per l’occasione dall’assessore Samuele Tedesco), che ha dovuto arrendersi all’ultimo atto alla culla della Magna Grecia che, mettendo al centro anche la valorizzazione di Lampedusa, ha avuto la meglio anche su Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).

Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025

Ad avere la meglio è stato il progetto della città siciliana “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali” – Un progetto culturale tra Agrigento, Lampedusa e i Comuni del territorio, che esplora l’armonia e i conflitti tra i 4 elementi di Empedocle.

Il piano prevede 44 progetti di cui 17 internazionali, per indagare le relazioni tra gli esseri umani in una prospettiva di pace con la natura.

Ad ascoltare l’annuncio del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il sindaco di Agrigento, Francesco Micciché, che ha accolto raggiante la nomina.

Ringraziata la giuria per aver avuto la sensibilità di accogliere un progetto «basato sull’inclusione e l’accoglienza», Micciché ha lanciato un appello alle altre finaliste.

«Non lasciamoci oggi e torniamo a casa – ha esclamato -, creiamo quella nazionale sportiva, dove gli atleti non si conoscono o quasi, ma tutti hanno l’obiettivo di dimostrare il loro spirito di appartenenza e il loro essere italiani».

La cerimonia

La cerimonia della Sala Spadolini si è aperta con le parole del presidente della giuria che ha selezionato la città vincitrice del titolo di Capitale italiana della Cultura 2025.

Davide Maria Desario ha ringraziato gli altri componenti del team: Isabella Valente, Maria Luisa Catoni, Luisa Piacentini, Salvatore Adduce, Paolo Asti e Luca Brunese.

«Siamo stati compagni di uno strepitoso viaggio nella bellezza di questa nazione – ha spiegato il presidente Desario -. Abbiamo studiato i dossier e scelto in base al bando e non alla bellezza delle città».

Il presidente Desario ha evidenziato come tutti i progetti abbiano messo in luce «capacità organizzative, visioni, ma non hanno voluto nascondere le fragilità», il tutto per un livello «che si è decisamente alzato rispetto agli anni passati – ha concluso -. C’è una sola Capitale della Cultura, ma le altre nove devono essere orgogliose, perché i progetti sono validi e meritano di andare avanti».

Il Ministro

A proclamare la Capitale della Cultura 2025 il Ministro Gennaro Sangiuliano.

«Essere Capitale italiana della Cultura consente di accendere i riflettori sulla realtà territoriale – ha spiegato Sangiuliano -. Credo che una delle grandi ricchezze italiane, unicum nel mondo, sia la ricchezza e l’articolazione di una grande pluralità di luoghi. Ho visitato tante città e, in ognuna, ho trovato una ricchezza e una specificità».

Capitale dell’Arte contemporanea

Nel mentre, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha fatto anche un annuncio.

«Tutti i luoghi meriterebbero un momento di valutazione – ha concluso -. Per questo, dall’anno prossimo, accanto alla Capitale del Libro e della Cultura avremo anche la Capitale dell’Arte contemporanea».

E ha concluso.«Io visiterò all’improvviso le varie partecipanti e insieme collaboreremo per crescere e anche chi non ha vinto troverà il proprio momento di valorizzazione».

(al.bi.)

Condividi

LAST NEWS