Sold out ai Magazzini Generali per Olly e Jvli Boverod
«Sento il cuore che parla e non conta più nulla, finché l’anima balla non avere paura», l’urlo di Olly e Julien Jvli Boverod infiamma i Magazzini Generali di Milano nella prima tappa sold out del tour che li vedrà impegnati ad aprile e successivamente a giugno e luglio in giro per l’Italia.
Per 70 minuti il pubblico balla e canta a memoria ogni strofa, sposando a pieno la volontà dei due giovani artisti.
In un contesto musicale monopolizzato da determinate sonorità Jvli e Olly hanno scelto un percorso personale, creando uno stile specificamente loro in grado di unire alto ritmo, chitarre e parole.
«Una sensazione fortissima, una scarica di energia, davvero una grande emozione ascoltare tutti cantare ciò che abbiamo visto nascere in studio», commenta sorridendo felice Boverod.
Il produttore valdostano non ha tempo di metabolizzare pienamente l’accaduto, l’attenzione è già spostata verso stasera per la seconda data milanese, mentre altre prestigiose collaborazioni vedono la luce in questo periodo.
Venerdì è stato pubblicato il singolo di Fred De Palma (presente tra il pubblico ai Magazzini Generali) Adrenalina e domani sarà presentato il singolo dei Boomdabash L’unica cosa che vuoi, entrambi prodotti dal talento valdostano.
Il concerto
Il live viene anticipato da canzoni come Un senso e Albachiara che si concludono alle 21 e 30, nell’istante in cui salgono sul palco Olly, Pierfrancesco Pasini e Jvli, che si destreggerà tra diverse postazioni e strumenti.
La citazione non è casuale, essendo Vasco Rossi un riferimento musicale assoluto dei due.
L’intenzione della coppia di artisti è infatti condividere attraverso i brani sentimenti e momenti di vita con l’apice da raggiungere nelle esibizioni dal vivo. Ad oggi l’obiettivo è centrato, la fanbase recita a memoria ogni strofa, si lascia coinvolgere ed esprime pieno trasporto in ciò che intona.
Mentre gli alti bpm offrono un dinamico tappeto sonoro alcune tracce si propongono come veri inni generazionali, da cantare abbracciati al gruppo di amici.
«Voglio una vita senza pause, senza pace, senza regole, una vita per sbagliare, voglio una vita senza voce, senza scuse, senza lacrime» (da Una vita) oppure «Bianca è una ragazza, una ragazza come le altre, è di cattivo umore, ma porta il sole nelle tasche» (da Bianca), ancora una volta dalle contaminazioni evidenti da Vasco.
Osservare la convinzione con cui ragazze e ragazzi partecipano al live riporta ad esempi passati di artisti che sono riusciti ad intercettare i sentimenti della fascia giovane. Nel corso della serata vengono in mente gli 883 di inizio anni 90, i Lunapop di fine anni 90, gli Zero Assoluto di metà anni 2000 e queste sensazioni vengono acuite quando a sorpresa Jvli e Olly si siedono su due sedie in mezzo al palco e regalano un’interpretazione acustica di Non ho paura e Polvere, la hit presentata a Sanremo e divenuta Disco d’Oro.
La chitarra di Julien e l’interpretazione più intima di Olly stupiscono e offrono una chiave alternativa ad un brano che ha trovato ampio spazio nei discoclub in queste settimane.
Dopo le urla per Fammi morire, Hai fatto bene, La notte vola Rmx e Un’altra volta la conclusione del concerto fornisce un’ulteriore chiave di lettura antitetica ai modelli “maledetti” che spesso monopolizzano l’immaginario degli idoli musicali.
I messaggi lanciati da Boverod e Olly sono di unione, condivisione, racconto della normalità e una moderna positività. Il leggero ritornello di Meno male che c’è il mare, ripetuto come una sorta di ninna nanna ritmata, offre infatti una delle ultime emozioni della serata, «Tu canta la la la la la e tutto si risolverà in un attimo».
Il ricordo conclusivo è però nuovamente legato al brano presentato al Festival, per non scontentare nessuno il successo Polvere viene riproposto nella versione originale. Di fronte al pubblico che li acclama il frontman genovese e il produttore valdostano chiudono la serata e festeggiano un tour iniziato con il ritmo giusto.
(luca mauro melloni)
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