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Giacosa e Café du Théâtre: il via al nuovo corso slitta a settembre

La Giunta di Aosta ha stilato le linee guida per la co-progettazione: manutenzione straordinaria, gas, corrente e riscaldamento a carico del Comune. Gratis la gestione.

Giacosa e Café du Théâtre: il via al nuovo corso slitta a settembre
Uno scorcio del Teatro Giacosa

Sarà avviata solo dal 1° di settembre la nuova gestione del Teatro Giacosa e dell’annesso Café du Théâtre di Aosta.

Questo quanto si evince dalla delibera della giunta comunale, che ha approvato alcuni documenti propedeutici all’entrata in scena della co-progettazione con enti del Terzo settore per garantire un futuro al complesso di via Xavier de Maistre.

La Giunta

Giovedì, infatti, il governo cittadino ha dato il via libera all’analisi economico-finanziarie e al piano economico della Fondazione Fitzcarraldo, consulente nell’ambito della co-progettazione.

Da qui ne è emersa la «non rilevanza economica dell’impianto», in quanto, attualmente, la gestione non risulta remunerativa «poiché i proventi attesi non sono sufficienti a coprire tutti i costi di gestione».

La Giunta ha anche approvato lo schema di proposta progettuale, che contiene il progetto di massima e la relazione estimativa del complesso, disponendo poi gli indirizzi generali per l’avvio del procedimento di co-progettazione, per la redazione del progetto finale e per la sottoscrizione della convenzione.

Il tutto nell’ottica di promuovere e realizzare «attività culturali, formative e di inclusione sociale», in linea con il progetto presentato alla Fondazione Compagnia di San Paolo, che ha portato nelle casse comunali la bellezza di 70 mila euro.

Gli indirizzi

Gli indirizzi approvati dal governo di piazza Chanoux, prevedono, innanzitutto, che gli immobili saranno concessi «a titolo gratuito» agli enti del Terzo settore selezionati.

La gestione avrà la durata, in via sperimentale, di un anno dal 1° settembre 2023 al 31 agosto 2024 e sarà eventualmente rinnovabile per un massimo di due volte (limite al 31 agosto 2026).

I gestori riceveranno in consegna locali, arredi e attrezzature, con «l’impegno a non apportare alcuna modifica, innovazione, miglioria o intervento allo stato dei locali e alla loro destinazione, o agli impianti esistenti, fatto salvo quanto eventualmente previsto dal progetto».

Gli oneri

A livello di oneri, quelli di manutenzione straordinaria e conduzione degli immobili relativi a gas, energia elettrica e riscaldamento saranno a carico del Comune, fino a «un massimo di euro 32 mila euro (Iva compresa) per il primo anno e 35 mila euro (Iva compresa) per le successive annualità».

Gli enti del terzo settore dovranno invece accollarsi «manutenzione ordinaria e pulizia, pagamento delle spese di acqua, TARI, antincendio, SIAE, copertura assicurativa e polizza fideiussoria».

I gestori, inoltre, dovranno ottenere tutti gli eventuali permessi che si rendessero necessari per l’attività e l’uso di locali e servizi, dovranno redarre e aggiornare il Documento di valutazione dei rischi e dovranno gestire vigilanza, controllo, sicurezza, vigilanza antincendio, apertura, custodia, assistenza, controllo e chiusura, senza dimenticare gli aspetti tecnici di funzionamento delle strutture e la promozione degli eventi.

Verrà poi istituito un tavolo di coordinamento che si riunirà con cadenza mensile e sarà composto dal responsabile del procedimento del Comune di Aosta, dal responsabile del progetto e referente e da un rappresentante per disciplina artistica e del servizio caffetteria.

Aperture e utilizzi

Infine, le linee guida prevedono l’obbligo di aprire il Café du Théâtre in occasione degli eventi aperti al pubblico organizzati all’interno del Teatro Giacosa, con facoltà per il Comune di usare l’immobile per propri scopi per 30 giornate all’anno.

L’ente gestore, poi, potrà concedere l’utilizzo della struttura a terzi, pur tenendo conto della «compatibilità con il calendario dell’attività in programmazione» e potrà organizzare e gestire in proprio altre attività «di carattere culturale, artistico, sociale, di studio e di documentazione, diverse dal progetto presentato in sede di procedura di co-progettazione».

(al.bi.)

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