Eltek: no al premio di risultato dalla maggioranza dei lavoratori, sindacati minacciano lo sciopero
Ficltem e Nidil Cgil spiegano i motivi che hanno portato allo strappo con l'azienda di Hône e minacciano di incrociare le braccia
Eltek, no al premio di risultato dalla maggior parte dei lavoratori e minaccia di sciopero.
A lanciare il caso sono Filctem e Nidil Cgil, che evidenziamo come la maggior parte dei 300 dipendenti della ditta di Hône, che si occupa di componentistica automotive ed appliance, con attività industriali diversificate, che spaziano dalla meccatronica ed elettronica al settore medicale e biomedicale, ha votato per la non firma del del premio di risultato.
No al premio di risultato
Diverse le motivazioni che si celerebbero dietro la decisione di non firmare.
Secondo i sindacati, infatti, ci sarebbero troppi paletti «che vanno a incidere negativamente sul lavoro e sui lavoratori – si legge in una nota -. L’atteggiamento dei vertici aziendali dell’azienda della Bassa Valle appare irriguardoso nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori».
Sindacati all’attacco
Filctem e Nidil Cgil non le mandano a dire ed evidenziano perplessità in merito alle assenze per la paternità obbligatoria, congedi parentali, legge 104, malattie figli e volontariato.
A questo si aggiungerebbe il fatto che lavoratori in somministrazione non sarebbero nemmeno stati presi in considerazione.
«Da una parte Eltek dà e dall’altra toglie – evidenziano Filctem e Nidil Cgil, che perseguono il mandato arrivato dall’84% dei lavoratori -. Se ci fosse ancora la possibilità di trattare con l’azienda e vedere un decisivo dietrofront su questi punti, saremmo pronti anche noi, come sindacato, ad arrivare a una soluzione condivisa con i lavoratori e alla firma».
L’alternativa è portare avanti il no.
«Se da parte dei vertici continuasse a persistere un atteggiamento da muro contro muro, andremmo avanti come da mandato dei lavoratori e non si firma – continuano Filctem e Nidil Cgil -. Non escludiamo, infine, lo sciopero (nel caso di un non ritorno sui suoi passi da parte dell’ azienda). Anche su questo abbiamo ricevuto mandato dalla maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori, che hanno partecipato alle assemblee nello stabilimento».
(al.bi.)