Consiglio Aosta: la minoranza si ritira sull’Aventino
I gruppi di opposizione lasciano l'aula in segno di protesta per la mancata ammissione di alcune iniziative
La minoranza del consiglio comunale di Aosta si ritira sull’Aventino. La decisione dei gruppi di opposizione di lasciare l’aula è arrivata dopo la decisione della conferenza dei capigruppo di non ammettere alcune iniziative alla discussione in consiglio.
La minoranza si ritira sull’Aventino
A infiammare subito la seduta del consiglio comunale di Aosta ci ha pensato Giovanni Girardini, capogruppo di Renaissance, che ha annunciato il ritiro di tutte le iniziative delle minoranze. «Sarebbe stato più opportuno ammettere le nostre istanze alla discussione per poi eventualmente respingerle – afferma -. In questo modo l’ufficio di presidenza ha agito come ufficio di censura e si è dimostrato poco trasparente nei confronti della città. Nell’ultima sessione della quinta commissione si volevano addirittura in anticipo le domande che avrebbe fatto l’opposizione».
Girardini, quindi, rincara la dose. «I gruppi di minoranza ritengono non ci siano le condizioni per discutere serenamente le iniziative in consiglio – aggiunge -. Non c’è neanche la serenità di proporne altre senza il timore di incappare in immotivate censure. Quindi ritiramo tutte le nostre proposte in segno di protesta».
Bruno Giordano: «Si è scelta la prova muscolare»
Anche Bruno Giordano (Lega) non va tanto per il sottile. «Alcuni di voi (della maggioranza, ndr) hanno la brutta abitudine di correggere gli altri, ma qui non siamo a scuola, siamo rappresentanti di una parte della città che ci ha dato un mandato – tuona -. Come atto di protesta non ci resta che lasciarvi alle vostre incombenze. Non mamettere le iniziative crea un vulnus grave. Si poteva scegliere di respingerle tutte in batteria, si è voluto fare la prova muscolare».
Titti Forcellati: «La democrazia si fa nelle sedi istituzionali»
Dai banchi della giunta, parla Clotilde Forcellati. «Speravo di intervenire in presenza della minoranza – puntualizza l’assessora -. Non c’è volontà di insegnare niente a nessuno, ognuno ha il suo bagaglio. L’assenza della minoranza è un problema per la democrazia. Sono dispiaciuta. È giusto discutere delle delibere della maggioranza, ma è altrettando corretto discutere le inizative dell’opposzione che vanno rispettate. Penso però che questa minoranza avesse bisogno ora di un’azione forte per legittimare un’azione politica. Ma la legittimazione avviene in quest’aula, la democrazia si fa in primis nelle sedi istituzionali».
Gianni Nuti: «Fino al 2025 restiamo qui»
Chiusura affidata al sindaco di Aosta Gianni Nuti. «Gli ultimi interventi radicali ad Aosta risalgono a oltre 20 anni fa, di ciclabili se ne parla da anni, anche nella scorsa consiliatura – sbotta il primo cittadino -. Non è una novità, stiamo avendo il coraggio di fare cose che nelle legislature precedenti tanti hanno detto di voler fare e non hanno fatto».
Poi l’affondo. «C’è un colpo di coda per tentare di abbattere questa maggioranza – afferma -. Ma voglio rassicurare chi si sta muovendo, facciano pure, si muovano con qualsiasi mezzo, vengano con i carri armati, i fucili, i droni, esercito, bombe a mano, che facciano pure. Magari nel 2025 faremo altro, ma fino al 2025 da qui non ci muoviamo».
(t.p.)