Tunnel Gran San Bernardo: la Sitrasb chiede garanzie sulle concessioni al Governo
Sitrasb dovrà contribuire al 50% dei costi di consolidamento della soletta ovvero 26 milioni di euro
Tunnel Gran San Bernardo: la Sitrasb chiede garanzie sulle concessioni al Governo.
La società di gestione partecipa alle spese per il 50% all’intervento sulla soletta ma chiede che lo sforzo economico sia accompagnato da un’adeguata proroga della convenzione di gestione. È in sintesi la risposta del presidente della Regione Renzo Testolin ai consiglieri Claudio Restano (Gm) ed Erika Guichardaz (Pcp) circa le sorti del traforo del Gran San Bernardo in pericolo di chiusura se da Roma non arrivano i 26 milioni utili per i lavori.
La risposta di Testolin
«Il finanziamento dell’intervento straordinario, per circa 26 milioni di euro, non è contemplato dalla convenzione di concessione a Sitrasb perché non previsto né prevedibile e la società italiana ha chiesto allo Stato concedente alcune garanzie per poter ammortizzare i nuovi costi, in termini di proroga della concessione, di un finanziamento statale dedicato o di un formale riconoscimento del valore di subentro» ha spiegato il presidente Testolin.
Commissione intergovernativa
Che ha proseguito: «La questione è stata affrontata anche in sede di Commissione mista del traforo del Gran San Bernardo. In questa sede è emerso il sostegno della Commissione mista, e della delegazione italiana in primis, affinché la realizzazione dei lavori da parte della concessionaria svizzera Tunnel du Grand-Saint-Bernard Sa, per la quale Sitrasb dovrà contribuire al 50% dei costi, sia accompagnata da una adeguata proroga della concessione per l’esercizio del traforo, oggi in scadenza al 2034. La possibilità della proroga ha già trovato risposta favorevole da parte della Confederazione svizzera. Per parte italiana, invece, è stata avviata l’interlocuzione con l’Unione europea, attualmente in corso, al fine della preventiva valutazione di compatibilità con le norme eurounitarie».
«Come Presidenza della Regione – al di là degli aspetti societari che rientrano nelle competenze e responsabilità del Consiglio di Amministrazione di Sitrasb – abbiamo rappresentato, in molteplici occasioni, al Ministro delle Infrastrutture la nostra piena disponibilità a collaborare, per quanto è nelle nostre possibilità, per fornire concreta e urgente soluzione alle situazioni che si sono manifestate – ha precisato Testolin -. La crescente apprensione che segna i rapporti tra le due Società concessionarie del traforo italo-svizzero, ma anche tra i due Paesi, va quanto prima stemperata, agevolando anche le operazioni di manutenzione in itinere».
Le repliche
Il Capogruppo Restano ha commentato: «La risposta ci tranquillizza in parte ma non emerge nessuna azione dei parlamentari valdostani e sarebbe opportuno coinvolgerli in un’audizione in Commissione anche con il Presidente di Sitrasb».
«In Parlamento a Roma domani sarà discusso un question time in Commissione trasporti, che viene però da un parlamentare piemontese – ha aggiunto la capogruppo Guichardaz -. Chissà che questo non serva da stimolo all’azione dei nostri parlamentari che ancora una volta non sono pervenuti. Rimaniamo inoltre molto perplessi sul fatto che in sede di audizione, il Presidente di Sistrab ha tenuto nascosto quanto oggi comunicato dal Governo».
(re.aostanews.it)