Aosta, VdA Aperta: «Sindaco napoleonico, non può dire a Foti sei fuori»
Dopo il caso esploso in sede di votazione del bilancio di previsione del consiglio comunale di Aosta, i movimenti che sostengono il consigliere comunale Diego Foti alzano la voce: «Diego continui la sua azione nella maggioranza»
Aosta, VdA Aperta non ci sta: «sindaco napoleonico, non può dire a Foti sei fuori».
È surriscaldato il clima nel day after del consiglio di bilancio, che ha visto l’approvazione del previsionale 2025-2027 da parte del Comune di Aosta, con l’astensione dell’alfiere di Area Democratica, Diego Foti.
Foti che, poi, è stato sonstanzialmente espulso dalla maggioranza di piazza Chanoux direttamente dal sindaco Gianni Nuti.
Diego Foti, le mie ragioni
E in una conferenza stampa, l’indomani del casus belli, le forze che compongono VdA Aperta hanno espresso il dispiacere, ma anche la contrarietà per una scelta non mediata tra le varie forze politiche del consiglio aostano.
Diego Foti ripercorre sostanzialmente quanto espresso in aula, ricordando che l’astensione è espressione della «sintesi» del suo pensiero e di quello di VdA Aperta, maturata alla luce delle «tante perplessità e dissensi espressi lungo il mandato».
Il dito, principalmente, è puntato sul rapporto Comune-Regione, che non è «slegato, ed è evidente che non sia così».
Foti chiama in causa l’esiguità dei trasferimenti e il fatto che in cinque anni «non siamo riusciti a rivedere il famoso “Aosta Capoluogo” (Aosta Capitale ndr.); se non ci sono le condizioni politiche ora, quando ci saranno»?
Per il portacolori di Area Democratica, Aosta «deve avere più dignità» e pretendere, sostanzialmente, maggiore attenzione da Place Deffeyes.
Foti: i punti critici
Come fatto in aula, Foti ricorda i punti critici: modalità di realizzazione del palaghiaccio («indebita il Comune e incide sulla spesa corrente»), il tramonto dell’Aosta-Pré-Saint-Didier, pista ciclabile («dove sono le navette gratuite»?), mercato coperto («restituiamo il luogo simbolo del popolo in condizioni non dignitose»), passerella del Quartiere Dora («non fruibile da disabili e carrozzine»), Area FA08 («speravno almeno nell’allargamento del sottopasso»), condominio all’Arco d’Augusto («una ferita»), Centro Brocherel («dopo cinque anni lo si lascia solo più vecchio»), ampliamento dell’ospedale («viabilità, disagi e ordinanze spettano al Comune»), sostenibilità ambientale («mi aspettavo uno sforzo sulle comunità energetiche»), edilizia scolastica («poco oltre all’esorbitante progetto per la San Francesco»), sociale («bene la Bocciofila, ma poco altro») ed emergenza abitativa («ridicolo lo stanziamento di 30 mila euro»).
Il futuro
A Diego Foti non va giù il metodo usato per la sua esclusione.
«Da che mondo è mondo, se c’è un disaccordo, si apre un confronto di maggioranza – conclude -. Non spetta al sindaco dire sei fuori. Comunque attendo un confronto con le forze politiche, poi si vedrà».
Donzel: «Da Nuti atto napoleonico»
Non le manda a dire il portavoce di Area Democratica, Raimondo Donzel, che ringrazia Foti per il «chiaro segnale, che esprime delle criticità» e stigmatizza l’atteggiamento della maggioranza.
«Anziché apprezzare persone che pensano e lavorano, si dice siete di troppo, facciamo a meno di voi – esclama -. Peraltro, detto da Nuti, un semplice cittadino senza tessere di partito, che compie un atto napoleonico e senza che ci sia la convocazione da parte delle forze politiche per fare chiarezza».
Ricordato come i voti di Pcp (e quindi Area Democratica) «furono importanti per l’elezione», Donzel attacca le voci che danno Nuti pronto ad aprire «alla forza politica di Giovanni Girardini e al Rassemblement di Aggravi: sconcertante che si chiamino politiche di sinistra cose che piacciono a un ex Lega».
Donzel, insomma, chiede «chiarezza dal sindaco» e ironizza: «Se hai governato bene, perché hai paura e ti apri a chi era contro di te»?
Dopo le immancabili stilettate a Rete Civica e al Pd, Raimondo Donzel punge su alcuni progetti aostani, a cominciare dal rendering sul Puchoz «presentato solo ora», per poi ricordare come Aosta sia la peggiore «per consumo di solo pubblico – continua -. Scuola, servizi, hanno sempre visto brillare la città, mentre qui sulla questione palestre scolastiche nessuno ha mosso un dito; sono scioccato dalle mancate battaglie».
E sul futuro.
«Noi non ci togliamo, anzi chiediamo alla maggioranza di interrogarsi sulla coerenza del percorso – conclude -. Invitiamo Diego a continuare l’azione politica legittima interna alla maggioranza», anche perché «in tanti hanno espresso dissenso, ma non mi pare che si sia usato lo stesso metodo».
In ultimo una stoccata a Nuti.
«Si vuole dire che va tutto bene per paura che poi salga la destra, ma noi pensiamo che la sinistra debba lottare per governare bene; altrimenti non vedo differenza con altri schieramenti».
Guichardaz e Carpinello
La chiusura a Erika Guichardaz e Carola Carpinello (Adu).
«Il regolamento comunale consente il disaccordo – esclama Guichardaz -. Per fortuna viviamo in democrazia e dopo aver espresso più volte il dissenso, lo abbiamo esternato: non siamo come Rete Civica che evidentemente si fa andare bene tutto».
«Quasi tutti i punti critici lo erano già nella consiliatura precedente – chiude Carpinello -. Qui tutti promettono, ma siamo sempre nella stessa situazione; sono stupita che Foti non possa esprimere il proprio dissenso. Il maggioritario, purtroppo, è la sedazione del dissenso».
(al.bi.)