Festival di Sanremo, il produttore valdostano Mattia Menegazzi tifa Olly e Willie Peyote
Il valdostano incontra promoter che lavorano in tutta Italia e stringe accordi per la stagione estiva per gli artisti che rappresenta e per i suoi progetti emergenti
Festival di Sanremo, il produttore valdostano Mattia Menegazzi tifa Olly e Willie Peyote.
«In questa settimana Sanremo diventa il centro di tutta l’industria musicale italiana».
Così il produttore musicale e booker di Plasma Concerti aostano Mattia Menegazzi ritrae la città ligure.
«Non era mia intenzione essere presente, ma nelle scorse settimane tutte le persone che ho sentito lavorativamente mi hanno detto ‘ci vediamo a Sanremo’ e mi sono convinto».
Un’occasione per incontrare i professionisti di tutta Italia
Il Festival diventa quindi l’occasione per appuntamenti con professionisti di ogni angolo della penisola.
«Principalmente sono qui per incontrare promoter che lavorano in tutta Italia.
C’è chi arriva ad esempio da Sicilia, Sardegna o Puglia – spiega il booker – e con loro devo stringere degli accordi in vista della prossima stagione estiva per artisti che rappresento come Vegas Jones, Ensi, Babaman o progetti emergenti come Il Ghost o Marte.
È una perfetta occasione perché si ritrova da queste parti l’intero calderone musicale».
Un po’ deluso dal Sanremo targato Carlo Conti
Già nel 2020 Menegazzi era stato impegnato al Festival.
«All’epoca lavoravo per Color Sound ai progetti de Le Vibrazioni e Rocco Hunt.
Era il primo anno di Amadeus e quello che ritengo un grande plus della sua gestione è l’aver trasformato una kermesse antica, stantia in un evento che desta grande interesse nei giovani.
Credo che i risultati di oggi di Carlo Conti siano figli del Festival di Amadeus.
Quest’anno sono leggermente deluso dalla tipologia di Sanremo, l’avrei voluto più in continuità con la linea tracciata precedentemente».
Le preferenze: Olly, Willie Peyote e Coma Cose
Mattia Menegazzi di fronte a Sanremo, sullo yatch noleggiato da Tedua e Bresh per la festa dei freestyler
Per quanto riguarda le preferenze tra i brani in gara, «Sono un po’ di parte e dico Olly.
Essendo anche cresciuto musicalmente con Jvli c’è un affetto particolare.
Aggiungo Willie Peyote, oltre alla bellezza della canzone l’ho sempre adorato come artista e, pur andando controcorrente rispetto ai miei gusti, i Coma Cose».
Una città incredibile
Per Menegazzi, «La città è simile a come la ricordavo. Ogni volta il contorno è incredibile e meglio dell’Ariston in sé. Ci sono feste ed iniziative ovunque. Ad esempio sono stato a un evento organizzato da Bresh con Tedua a cui erano presenti i miglior freestyler d’Italia. Probabilmente è stato l’evento più hip hop della settimana, visto che a Sanremo spesso i rapper non fanno rap».
(luca mauro melloni)