Rearm Europe, Vannacci: «non ho visto cosacchi lungo la Dora»
Lo ha detto l'eurodeputato e vice segretario della Lega in visita ad Aosta nella serata di oggi, giovedì 19 giugno,prima di concedersi all'applauso di una platea di oltre duecento persone all'Hostellerie du Cheval Blanc, riferendosi alla minaccia di una possibile invasione russa nei Paesi dell'Unione
Rearm Europe, Vannacci: «non ho visto cosacchi lungo la Dora». Lo ha detto l’eurodeputato e vice segretario della Lega Roberto Vannacci in visita ad Aosta nella serata di oggi, giovedì 19 giugno, prima di concedersi all’applauso di una platea di oltre duecento persone all’Hostellerie du Cheval Blanc, riferendosi alla minaccia di una possibile invasione russa nei Paesi dell’Unione.
Roberto Vannacci
Riarmo dell’Europa
Sulla Spagna che ha detto no a utilizzare il 5% del Pil per il riarmo l’ex generale ha detto: «Penso sia ragionevole. Io mi auguro che nessuno arrivi al 5% del Pil per le spese militari anche perché dobbiamo capire chi ci può invadere».
«Oggi, venendo qui, in Valle d’Aosta – ha ironizzato -, sono passato sopra la Dora, che è il vostro fiume, ho dato un’occhiata ma non mi è parso vedere cosacchi che vi abbeverassero i propri cavalli. La questione che i russi siano pronti a invadere un Paese dell’Unione europea nei prossimi tre anni cozza con la realtà con la realtà dei fatti, cozza con i macro indicatori che ci dicono, invece, che questa invasione è molto, anzi estremamente improbabile».
«Quindi, secondo me, il Rearm Europe – ha affondato -, questo piano folle da 800 miliardi di euro in investimenti che noi dovremmo togliere alla sanità, alla scuola, alla ricerca, alle pensioni, ai lavoratori e all’agricoltura non è altro non è che un piano finanziario per rilanciare l’industria soprattutto tedesca ma, in parte, anche francese».
Green deal
Per Vannacci «il green deal ha fatto perdere competitività all’Europa senza portare alcun beneficio da un punto di vista economico. I dati parlano chiaro: le emissioni di gas climalteranti dal 1994, anno in cui ci fu la conferenza sul clima, a oggi non hanno fatto che aumentare e per i prossimi 40 anni continueranno ad aumentare».
Autonomie
Sulle questioni del federalismo, del rispetto delle autonomie e dell’autonomia differenziata Vannacci ha argomentato: «La Valle d’Aosta è già una regione a Statuto speciale che gode di una bella autonomia e, dunque, è già un esempio virtuoso, insieme al Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, di come l’autonomia possa favorire le economie locali e, soprattutto, l’attaccamento al territorio».
Ha poi ricordato che «l’autonomia differenziata non è una riforma costituzionale così come fu, invece, la riforma del titolo V fatta nel 2001 da un governo di centrosinistra, ma ordinativa. Il bello è che non è obbligatoria. Gli amministratori locali delle regioni che vogliono assumersi più responsabilità in determinati settori se le possono assumere. È assolutamente un mio cavallo di battaglia perché vuole dire responsabilizzare di più gli amministratori locali, vuole dire accorciare la distanza tra l’elettorato e coloro che li amministrano. Con l’autonomia differenziata potremo immediatamente individuare chi è responsabile di ciò che funziona male o bene».
(da.ch.)