Regione VdA, Rendiconto: per l’opposizione  «governo senza visione d’insieme»; per la maggioranza «dà risposte a tutti i settori»
POLITICA & ECONOMIA
di Danila Chenal  
il 09/07/2025

Regione VdA, Rendiconto: per l’opposizione «governo senza visione d’insieme»; per la maggioranza «dà risposte a tutti i settori»

Anche quest'anno l'aula non si smentisce tra interventi fiume di consiglieri che criticano l'avanzo monstre - 479 milioni di cui 277 saranno reinvestiti -, tacciando il governo «di incapacità di programmare e spendere» e consiglieri che decantano l'ottimo risultato

Regione VdA, Rendiconto: per l’opposizione  «governo senza visione d’insieme»; per la maggioranza «dà risposte a tutti i settori».

L’assestamento al bilancio di previsione 2025, come tradizione vuole, genera una discussione fiume in Consiglio Valle. Anche quest’anno l’aula non si smentisce tra interventi fiume di consiglieri che criticano l’avanzo monstre – 479 milioni di cui 277 saranno reinvestiti -, tacciando il governo «di incapacità di programmare e spendere» e consiglieri che decantano l’ottimo risultato.

Ci mettono lo zampino pure le elezioni regionali per far parlare «di una distribuzione a pioggia, di assestamento da campagna elettorale.

Pcp contributi a pioggia

Per Erika Guichardaz (Pcp)«il documento privilegia una distribuzione a pioggia, senza una reale visione e senza una reale capacità di affrontare le urgenze e opportunità. La Regione ha molte risorse che si dovrebbero trasformare in un sostegno ai cittadini in difficoltà e come volano all’economia, che invece vanno in avanzo. Anche per il bilancio del 2024 più del 40% delle risorse disponibili non è stato utilizzato, mentre un ente pubblico ha il dovere di spendere correttamente le risorse che preleva ai cittadini sotto forma di tasse. Questo rendiconto e questo assestamento sono la plastica rappresentazione di una maggioranza che non ha saputo migliorare la Valle d’Aosta».

Da RV proposte concrete

Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha posto l’accento su «due emendamenti presentati per rendere più coerenti le scelte in materia di edilizia scolastica con le vocazioni dei territori. Proponiamo di orientare la scuola secondaria prevista a Pont-Saint-Martin verso ambiti tecnico-tecnologici, come robotica e informatica, in linea con il profilo produttivo della bassa Valle, e di destinare invece un contributo straordinario di 500 mila euro al Comune di Saint-Vincent per progettare una scuola con valenza sportiva e montana, come richiesto dall’Unité Mont Cervin e a seguito di approfondimenti già svolti in Commissione. Con un terzo emendamento abbiamo proposto un contributo straordinario al Comune di Cogne per la progettazione di una via alternativa di accesso al territorio comunale».

Lega, interventi discutibili

«Questo Rendiconto conferma l’assenza di programmazione e l’incapacità di spendere – ha evidenziato la consigliera Raffaella Foudraz (Lega VdA) -. L’avanzo, costante di questi cinque anni, è segno di una maggioranza senza visione, incapace di garantire crescita e benessere. L’assestamento destina risorse in modo incoerente con trasferimenti agli enti locali in deroga alle norme regionali, creando problemi gestionali. Altri interventi lasciano perplessi per la scarsa documentazione a supporto come ad esempio il contributo al Comune di Rhêmes-Notre-Dame per l’acquisto di un alpeggio da un privato a Entrelor (1,2 milioni di euro) senza una perizia di stima; l’acquisizione di una collezione privata delle opere di Italo Mus (200mila euro) sempre senza perizia o i 35 milioni di euro per un non meglio definito investimento sugli impianti sciistici al Breuil. Condividiamo invece gli interventi su edilizia scolastica, difesa del suolo e strade che voteremo a favore, astenendoci sugli altri e sulla norma nel suo complesso».

Forza Italia, visione miope

Il capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha osservato: «Nonostante le difficoltà, lo Stato sta cercando di allentare la pressione fiscale sui cittadini, mentre la Regione Valle d’Aosta, con un avanzo di 277 milioni di euro, dimostra scarsa sensibilità in tal senso. Mai ci sono state così tante risorse disponibili, eppure la Regione è ferma, con un Pil inferiore di circa dieci punti percentuali rispetto alla media nazionale, come rilevato da Banca d’Italia. L’Assestamento proposto non segue una strategia chiara di rilancio economico: gli interventi sono frammentati e non incentivano la produttività, anzi, rischiano di indebolire ulteriormente il sistema economico. I grandi temi non sono affrontati con ottica lungimirante: l’accessibilità della Valle d’Aosta rimane un problema e la ferrovia non darà quel valore aggiunto che ci si poteva aspettare».

GM punta il dito

Il consigliere Diego Lucianaz (Misto) ha espresso un «giudizio critico su di una montagna di soldi mal distribuita. C’è uno spreco di denaro per la digitalizzazione, mentre le aziende chiudono e la comunità valdostana soffre. Nessun ascolto per la criticità sul nodo stradale di Pont-Suaz, mentre l’accesso a Cogne necessita di una viabilità alternativa, come più volte proposto tramite un tunnel con Pila. Questi 277 milioni potevano migliorare la vita dei valdostani: invece si finanziano temi a sostegno della tesi del riscaldamento climatico, trascurando i bisogni reali. Si investe nell’innevamento artificiale a bassa quota, pur sostenendo che il riscaldamento climatico ha sconvolto il nostro clima. Sull’ospedale mancano elaborati, cifre, studi delle fasi successive. Nessuno, nemmeno la Giunta, conosce il costo del nuovo ospedale, che non sarà né immerso nel verde né efficiente».

Pla manca la visione d’insieme

«Con questo corposo assestamento si destinano importanti risorse per investimenti strategici e interventi prioritari in settori chiave per lo sviluppo della Valle – ha affermato il capogruppo di Pla, Aldo Di Marco – ma è anche un documento che riflette un clima di fine Legislatura caratterizzato da scelte spesso urgenti più che strategiche. Pur riconoscendo alcuni interventi necessari – come i fondi per l’edilizia scolastica a Courmayeur, Donnas e Pont-Saint-Martin, o la manutenzione dell’Institut agricole di Aosta, manca una visione d’insieme. Nel complesso, tuttavia, questo bilancio riflette una gestione che rischia di lasciare indietro priorità come la sanità, le infrastrutture e la transizione ecologica. Servono scelte coraggiose, non solo contentini elettorali.»

Fp-Pd concatenarsi di interventi

Il capogruppo di Fp-Pd, Paolo Cretier, ha osservato che «in questo assestamento possiamo leggere un concatenarsi di interventi a copertura di tutti i settori attraverso una pianificazione specifica, a volte su richiesta degli enti locali, a volte per necessità successive agli eventi alluvionali del 2023, 2024 e 2025, a volte per programmazione finanziaria a copertura di leggi regionali. Una quota sempre più consistente è destinata al fragile territorio valdostano, ma non manca il sostegno alla sua fruibilità, alle bellezze naturali, beni architettonici, patrimoni religiosi e storici e alla sicurezza. Insomma, per la comunità, e i suoi enti locali, per rendere la Valle d’Aosta più attrattiva, più inclusiva, con servizi a disposizione, assolvendo al mandato che termina con il prossimo Consiglio, pensando al futuro dei nostri giovani oltre che a tutti coloro che vogliono insediarsi nelle nostre vallate e costruire una famiglia».

UV programmazione seria e  ragionata

Il vicecapogruppo dell’Union Valdôtaine, Albert Chatrian (UV), ha parlato di «un Assestamento importante figlio di scelte fatte nei cinque bilanci precedenti che abbiamo approvato e sostenuto come forze di maggioranza. Con il documento di oggi andiamo a integrare degli interventi già decisi in passato che sono il frutto di precise scelte politiche improntate a una visione strategica che è stato possibile portare avanti grazie alla stabilità politica di questo Governo. Chi oggi lamenta improvvisazione dimentica che le priorità sono state fissate da tempo e questo bilancio è il risultato di una programmazione seria e ragionata come, ad esempio, sull’ampliamento dell’ospedale, sull’aeroporto, sulla ferrovia, sul riammodernamento degli impianti a fune e sulla gestione di un territorio sempre più caratterizzato da cambiamenti climatici e emergenze idrogeologiche».

(d.c.)

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