Basket: Alma Beatrice Sergi, la ricercatrice di fisica che vince i campionati in Germania
L'aostana, che lavora all'Agenzia Spaziale Tedesca, ha conquistato con il BB01 Ulm la promozione in serie A2
La storia di Alma Beatrice Sergi è bellissima e merita di essere raccontata.
L’aostana, classe 1997, gioca in Germania nella prima squadra femminile del BB01 Ulm.
La formazione orange ha recentemente ha vinto il campionato regionale del Baden -Württemberg di serie B.
Nella prossima stagione ci sarà così lo sbarco in serie A2.
Il club ha anche una seconda e terza squadra femminile.
L’organizzazione della società è meticolosa e seria, con allenamenti di squadra, individuali, pesi, sedute di tiro.
Una volta alla settimana, poi, è prevista la sessione video per preparare le partite.
La struttura di casa il nuovo e attrezzatissimo Orange Campus di Ulm.
Alma Beatrice Sergi, la ricercatrice di fisica innamorata del basket
Ma c’è molto, molto di più.
Alma Beatrice Sergi, da due anni, è anche ricercatrice di fisica a Ulm presso la DLR, l’Agenzia Spaziale Tedesca, Istituto di Tecnologie Quantistiche.
Dal suo arrivo a Ulm è entrata nella prima squadra femminile del BB01 Ulm.
La passione per la pallacanestro l’ha sempre accompagnata in tutto il suo percorso, anche universitario.
La valligiana ha giocato nella Beinaschese e nel Chieri (serie C), ma anche a Valencia durante l’Erasmus.
Alma Beatrice Sergi, esempio di passione e voglia di lottare
Alma Beatrice Sergi è l’emblema di come ogni giovane dovrebbe continuare a inseguire le proprie passioni unendo studi, attività professionale e sport e non mollando mai, neanche davanti alle prime avversità, continuando a crederci con tenacia, dimostrando che nessun traguardo è impossibile.
E alla fine, i suoi enormi sacrifici sono stati ricompensati in tutti i settori.
L’amore per la palla spicchi sbocciato ad Aosta
Alma, riavvolgiamo il nastro. Quando è sbocciato l’amore per il basket?
«Tutto è cominciato da bambina con Ubi Colombini e il minibasket ad Aosta nel Rouge et Noir e poi nell’Eteila e nel Sarre, un’esperienza ricca e costante, di cui conservo tanti bei ricordi. Per esempio rammento che, come tutti i bambini, all’inizio nel minibasket tiravo con due mani e quando è arrivato il momento di passare al tiro corretto con una mano sola ho fatto un po’ di resistenza perché non capivo perché dovevo cambiare tecnica, visto che la palla entrava nel canestro lo stesso.
In estate, poi, sono stata con alcuni miei compagni di squadra, visto che giocavo prevalentemente con i maschi (tra i quali spiccava il play Federico Massone), a un camp estivo a Gressoney, dove mi hanno insegnato la tecnica per i tiri liberi. Poi devo ringraziare te, Gabriele, che quando eravamo Esordienti ci hai insegnato il passo e tiro.
Ricordo con riconoscenza tutti coloro che mi hanno allenata e dai quali ho imparato non solo a giocare, ma anche la gioia d’impegnarsi, di condividere e stare in campo, come Vilma Maccari, Beppe Serpone ed Elis Rosset».
Una lunga efficace nonostante la statura
Gioca da lunga, nonostante non sia altissima. Dove sta il trucco?
«Mi trovo a marcare giocatrici molto più massicce di me, però ormai mi sono abituata. È un gioco molto fisico, la preparazione atletica è fondamentale e va abbinata alla tecnica. Si prospetta una stagione impegnativa in serie A2; vincere questo campionato è stato molto emozionante. Ma, soprattutto, sapere che, a 27 anni, posso ancora imparare tante cose e crescere come cestista, diventare più forte fisicamente e migliorare tecnicamente è davvero stimolante. Sono molto grata alla squadra e all’allenatore Dominik Jussel per questa bellissima opportunità».
Il segreto del successo in campionato di Ulm
Qual è stato il valore aggiunto che ha fatto la differenza a vostro favore?
«Lo spirito di squadra è un altro aspetto rilevante, Ulm è una compagine solida e inclusiva. Fin dall’inizio abbiamo fatto tutti gli allenamenti in inglese, dato che ero appena arrivata e non sapevo il tedesco e visto che al lavoro, in Agenzia Spaziale, si parla solo inglese; ho apprezzato molto questa attenzione nei miei confronti. Uno spirito che si coltiva anche fuori dal campo, per esempio durante le trasferte, che in serie A2 saranno ancora più lunghe dato che il campionato riguarda tutta la Germania. Qui mi riaffiorano i ricordi valdostani dei campionati giovanili contro le squadre piemontesi e la partecipazione ai vari tornei, come quello di Figline Valdarno, nei quali ci divertivamo, giocavamo insieme. Anche se perdevamo era bello e in pullman facevamo tanti giochi, scherzavamo e stavamo bene assieme».
I progetti per il futuro di Alma Beatrice Sergi
Progetti per il futuro?
«Sul piano professionale, sicuramente fare ricerca in fisica della materia e continuare il lavoro sperimentale in laboratorio, per sviluppare tecnologie quantistiche nell’ambito della comunicazione e della sensoristica».
E per quanto riguarda la pallacanestro?
«Nel breve e medio periodo, vorrei spingere il più possibile, approfittare al massimo di questa occasione in serie A2, lavorare tanto fisicamente per riuscire a mantenere un buon livello competitivo. Grazie a un piano individuale di allenamento, sono riuscita a superare anche i guai al ginocchio, che mi hanno provocato in passato diversi infortuni. Sul lungo termine, non ho dubbi: giocare sempre e quando il mio corpo non sarà più idoneo per questi livelli, fare tesoro dell’esperienza acquisita e scendere di categoria, ma continuare a giocare».
(gabriele peloso)