Incidente aereo nel Siracusano: chiusa l’indagine dell’Ansv sulla morte di Gioele Bravo, ignote le cause della tragedia
Gioele Bravo
CRONACA
di Thomas Piccot  
il 15/07/2025

Incidente aereo nel Siracusano: chiusa l’indagine dell’Ansv sulla morte di Gioele Bravo, ignote le cause della tragedia

Insieme al giovane valdostano, il 12 febbraio 2020, perse la vita anche il suo istruttore, Stefano Baldo; pubblicata oggi la relazione d'inchiesta

«L’inchiesta non è riuscita ad individuare in modo incontrovertibile la causa dell’evento. Nei limiti delle evidenze disponibili, questo è stato verosimilmente innescato della perdita di controllo dell’aeromobile nell’effettuazione di una missione addestrativa finalizzata al recupero dalla condizione di vite incipiente mediante l’esecuzione di stalli, e la simulazione di emergenza trim tutto a picchiare e a cabrare». È quanto si legge nella relazione finale dell’Ansv, che ha pubblicato la relazione finale sull’incidente che costò la vita, nel febbraio 2020, al valdostano Gioele Bravo, 19 anni, allievo pilota e al suo istruttore, il 52enne Stefano Baldo. La tragedia è avvenuta nel comune di Carlentini, nel Siracusano.

Chiusa l’indagine sull’indagine sulla morte di Gioele Bravo

L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo ha reso nota la relazione a distanza di oltre 5 anni dall’incidente.

Bravo e Baldo si trovavano a bordo di un Tecnam P2002-JF per un volo di addestramento. «L’incidente – si legge nel documento – è avvenuto durante l’esecuzione di una missione volta all’addestramento allo stallo e prevenzione della vite».

All’incidente avevano assistito due testimoni. Secondo quanto emerso, i due «hanno riferito che il velivolo si muoveva come una “foglia morta”, cadendo dall’alto con movimenti talmente strani da sembrare un aeromodello. Dopo aver seguito con lo sguardo il velivolo per circa 5/7 secondi, vedevano una esplosione, seguita da una grande fiammata della durata di 2/3 secondi e da tanto fumo nero».

La ricostruzione

Per l’Ansv, «le evidenze riscontrate sul luogo dell’incidente in merito ai segni di rotazione dell’elica permettono di ritenere improbabile che si sia verificata una avaria al motore».

E ancora. «Le evidenze raccolte in corso di inchiesta portano a ritenere che nelle fasi finali del volo l’aeromobile potesse essere in vite».

Quindi le conclusioni. «Alla perdita di controllo non è seguita una rimessa in assetto e ciò ha condotto verosimilmente allo sviluppo di una vite e, poi, all’incidente».

(t.p.)

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