Vini fortificati candidati all’Unesco con Marsala, Jerez e Samos
Milano, 18 set. (askanews) – A Catania la tavola rotonda “Dal Mediterraneo al mondo: i vini fortificati verso l’Unesco”, ospitata al Sal Borgo nell’ambito della sessione Vini dolci, fortificati e ossidativi del Concours Mondial de Bruxelles, ha rilanciato la candidatura dei vini liquorosi storici della “fascia del sole” come patrimonio immateriale dell’umanità Unesco.
L’incontro ha riunito Istituzioni, Consorzi e operatori internazionali. L’unione di Marsala, Jerez e Samos è stata presentata come un progetto di diplomazia culturale che valorizza un patrimonio vitivinicolo, paesaggistico e artigianale comune. “Si tratta di un progetto strategico di straordinario valore. Non promuove solo vini di eccellenza ma una tutela che abbraccia paesaggi, vinificazioni e saperi artigianali” dichiara Giuseppa Mistretta, commissario straordinario dell’Istituto regionale del vino e dell’olio.
Dal Consejo Regulador de los Vinos de Jerez y Manzanilla, Carmen Aumesquet afferma che “la candidatura rappresenta un’opportunità di consolidare il legame storico con Marsala e Samos. La nostra produzione può essere riconosciuta come bene culturale e testimonianza del rapporto tra uomo, terra e clima”. Yannis Skoutas, presidente della United Winemaking Agricultural Cooperative of Samos, sottolinea che “il vino fortificato non è soltanto un prodotto, ma una narrazione collettiva. Ogni goccia racchiude la fatica dei viticoltori e la resilienza delle isole”.
Il presidente del Consorzio per la tutela del vino Marsala, Benedetto Renda, aggiunge: “Marsala è da sempre ponte tra popoli e culture. Inserire i vini della fascia del sole nell’elenco Unesco significa attribuire al nostro lavoro un valore universale. Per affrontare i cambiamenti climatici e le nuove abitudini di consumo dobbiamo investire in ricerca, comunicazione e formazione”.
Il percorso della candidatura è seguito dall’Associazione Paladini di Sicilia, con il coordinamento della cabina di regia dell’assessorato regionale all’Agricoltura guidato dal capo di gabinetto Calogero Foti. Il presidente Diego Maggio precisa che “la sfida è dimostrare come questi vini siano elementi identitari di una civiltà mediterranea, unendo enologia, antropologia, storia e paesaggio”.
La giornata ha segnato anche l’apertura ufficiale della sessione del Concours Mondial de Bruxelles. Numerose le etichette siciliane in concorso, tra cui Marsala, Passiti di Pantelleria, Malvasie delle Lipari e Moscati di Noto e Siracusa. Quest’anno il concorso riunisce 40 giurati internazionali tra giornalisti, buyers, formatori e operatori del vino, provenienti da 20 Paesi. È la terza volta dal 2010 che la Sicilia ospita la competizione, confermandosi crocevia del dialogo enologico internazionale.