Oltre la malattia: una giornata al mare per Laura e le sue 7 amiche
Il racconto di una trasferta speciale a Varazze
Alla microcomunità di Hône dove da tempo è ospite, il quadro che rappresenta il mare è appeso alla stessa parete.
Ma un pezzettino di mare e di sabbia, Laura e le sue amiche, sono andate a prenderselo giovedì 2 ottobre sulla spiaggia di Varazze.
Laura Lazzoni è malata di Sclerosi laterale amiotrofica, una malattia neurodegenerativa progressiva che da anni la costringe all’immobilità e che l’ha resa spettatrice di una vita che ha descritto anche nel libro ‘La mia vita secondo me – prima e dopo la SLA’.
In campo, un team di professioniste e volontari
Dopo l’esperienza di due anni fa, Laura ha potuto vedere nuovamente il mare, grazie a un team di quattro professioniste – quattro infermiere, due delle quali abilitate al soccorso e due volontarie del soccorso, 7 amiche, l’autista dell’ambulanza e il prezioso contributo dei Volontari del Soccorso di Ayas che hanno offerto il viaggio con il mezzo idoneo.
Una giornata indimenticabile
Una giornata che ha richiesto organizzazione e logistica complessa visti i bisogni di salute di Laura, ma che ha regalato ai partecipanti una giornata indimenticabile.
«Ognuno di noi ha portato un pezzettino, creando un incastro perfetto – spiega una delle infermiere volontarie che hanno accompagnato Laura a Varazze –.
Ogni tanto fa bene pensare a tutte le cose che diamo per scontate e che nemmeno ci godiamo, che ai nostri occhi perdono importanza perchè sono lì alla nostra portata. Ci accorgiamo che è un privilegio scendere un gradino o camminare sul bagnasciuga con i piedi nell’acqua.
E quanto Laura ha visto il mare, perchè dall’ambulanza la visuale è poca, noi abbiamo visto la sua felicità che è anche la nostra ed è stata immensa».
La testimonianza di Laura
Attraverso il puntatore oculare che usa per comunicare, Laura ci ha raccontato la sua giornata a Varazze.
«È stata una bella giornata, ho fatto scorta di energie per l’inverno, questa è una malattia devastante con la quale impari a convivere e con un po’ di leggerezza la giornata diventa più facile.
Sono fortunata, pur nella mia sfiga, ad avere persone che mi vogliono bene per quello che sono – riflette Laura –
Perchè io rimango me stessa, il mio corpo continua a cambiare ma la mente è sempre la stessa.
Ogni giorno, per affrontare il quotidiano ho bisogno di un po’ di umorismo, altrimenti la malattia ti consuma come un fiammifero, fino ad avere la meglio su di te.
La Sla ti rende un contenitore di emozioni, di disperazione e di mille altre cose.
E non è scontato che la gente intorno a me si senta in dovere di affrontare una delle malattie più bastarde che ci siano in giro.
La gratitudine di Laura
La giornata al mare è stata una bella esperienza; il mare ti regala quella sensazione di relax, forse anche un po’ di nostalgia, ma è un toccasana per tutti, un calmante naturale.
Tante persone hanno contribuito a rendere possibile questa giornata, tante che mi hanno preso a cuore e io non lo scorderò mai».
(cinzia timpano)