Giunta, limiti dei mandati: l’ufficio di presidenza del Consiglio chiede un terzo parere
Si sono espressi a favore il presidente Alberto Bertin (Pd-Fp), Aurelio Marguerettaz e Corrado Jordan (UV), mentre Paolo Sammaritani e Luca Distort (Lega) hanno votato contro.
Giunta, limiti dei mandati: l’ufficio di presidenza del Consiglio chiede un terzo parere.
L’ufficio di presidenza del Consiglio Valle ha approvato a maggioranza la richiesta di un terzo parere pro veritate, da affidarsi a un costituzionalista, sul caso dei presunti limiti di mandati nella giunta per il presidente della Regione, Renzo Testolin, e il vicepresidente, Luigi Bertschy, in base alla legge regionale 21/2007.
Si sono espressi a favore il presidente Alberto Bertin (Pd-Fp), Aurelio Marguerettaz e Corrado Jordan (Uv), mentre Paolo Sammaritani e Luca Distort (Lega) hanno votato contro.
Dal punto di vista tecnico saranno gli uffici del Consiglio Valle, chiamati a esprimersi sulla vicenda, a individuare l’esperto. L’obiettivo è ottenere il parere in tempo per la formazione della nuova giunta regionale: il primo Consiglio rinnovato dal voto è convocato il prossimo 28 ottobre.
I pareri depositati
Nei giorni scorsi Testolin e Bertschy avevano depositato in Consiglio regionale il parere pro veritate del professore Enrico Grosso, ordinario di diritto costituzionale all’Università di Torino, secondo cui entrambi «sono rieleggibili dal Consiglio regionale ad una carica all’interno della giunta regionale nella legislatura 2025-2030».
La consigliera Chiara Minelli (Pcp), rieletta con Avs, aveva depositato il parere pro veritate, datato 20 febbraio scorso, del professore Andrea Morrone, ordinario di Diritto costituzionale e giustizia costituzionale all’Università di Bologna, secondo cui Testolin e Bertschy «non sono rieleggibili, nella prossima legislatura, per una quarta volta ad una carica interna alla giunta regionale».
«E’ un atto tipicamente politico – commenta Paolo Sammaritani – quello della votazione del presidente. Per questo ho sostenuto che non si tratti di una questione prettamente tecnica ma prima di tutto politica. Ed è per questo che secondo me il parere non andava richiesto. Stiamo spendendo soldi dei cittadini per dare un elemento all’U affinché valuti chi nominare e chi non nominare. Questo non spetta alle istituzioni, ma al partito che si assume questa responsabilità».
(re.aostanews.it)

