Miti, leggende e riti, ma non superstizione: la Valle d’Aosta è una delle regioni meno superstiziose d’Italia
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ATTUALITA'
di Redazione Aostanews  
il 15/10/2025

Miti, leggende e riti, ma non superstizione: la Valle d’Aosta è una delle regioni meno superstiziose d’Italia

In attesa di venerdì 17 il portale Casinos.com specializzato nel gioco d'azzardo -e quindi di riti e scongiuri- ha stilato la classifica nazionale delle regioni second l'indice di superstizione regionale

Miti, leggende e riti, ma non superstizioni. La Valle d’Aosta, terra di riti ancestrali, secret, rabeilleur e guaritori, è una delle regioni meno superstiziose d’Italia.

Lo dice Casinos.com, portale dedicato al gioco nei Casinò, nella sua indagine in vista del temutissimo, da molti, venerdì 17.

La Valle d’Aosta si piazza diciannovesima, penultima, nella speciale classifica sulla superstizione nelle varie regioni: “appena” 1 milione di euro l’anno speso in consulti.

La superstizione in Valle d’Aosta

«Tra montagne e pragmatismo, la superstizione lascia spazio alla riservatezza secondo l’Indice di Superstizione Regionale di Casinos.com» si legge in una nota.

La Valle d’Aosta, dunque, si colloca al diciannovesimo posto dell’Indice di superstizione regionale (Isr) elaborato da Casinos.com in vista del nuovo venerdì 17 di ottobre, con un punteggio di 34,6 su 100, tra i più bassi d’Italia.

Secondo il Report Antiplagio 2025 dell’Osservatorio Antiplagio, la regione conta appena 30 veggenti attivi, 2.000 clienti e una spesa annua stimata in circa 1 milione di euro nei consulti in presenza — la cifra più contenuta a livello nazionale.

Sul fronte digitale, i valdostani mostrano un atteggiamento sobrio ma non del tutto disinteressato: le ricerche Google su “oroscopo” (84/100) restano sorprendentemente alte, mentre i termini “malocchio” (50/100) e “portafortuna” (50/100) si mantengono su livelli medi.

Assente quasi totale l’interesse per “venerdì 17” (0/100), segno che nella regione alpina il rapporto con la fortuna si gioca più sul buon senso che sulla superstizione.

«La Valle d’Aosta è un’isola di razionalità in un Paese ancora legato ai simboli del destino», commenta Daniele Alfieri, analista di Casinos.com.

«Tra le montagne e le piccole comunità, la superstizione lascia spazio alla discrezione e a una fiducia più concreta nelle proprie azioni».

Le regioni più superstiziose d’Italia – ISR

Ma quali sono le regioni più superstiziose?

Vince a mani basse, neanche a dirlo, la Campania, patria del cornetto portafortuna, seguita da Lazio e, un po’ a sorpresa, Lombardia.

La Campania con 81,9/100 si conferma regina indiscussa della superstizione italiana.

Seguono il Lazio (71,2/100) e la Lombardia (68,8/100), dove la scaramanzia resiste anche nel cuore economico del Paese.

La Valle d’Aosta, con il suo 34,6/100, rappresenta invece l’estremo opposto: un territorio dove il pragmatismo e la riservatezza prevalgono su rituali e scaramanzie, confermando la distanza culturale che separa il Nord dalle regioni più superstiziose del Sud.

Metodologia

L’Indice di Superstizione Regionale (ISR) è stato elaborato da Casinos.com incrociando dati provenienti da:

  • Report Antiplagio 2025, per numero di veggenti, guaritori e spesa annua nei consulti in presenza (peso 30%)
  • Google Trends (ultimi 5 anni) per le ricerche su:
    • oroscopo” (20%)
    • malocchio” (20%)
    • portafortuna” (15%)
    • venerdì 17” (15%)

Tutti i valori sono stati normalizzati su scala 0–100 e combinati per ottenere uno score unico per ciascuna regione.

L’articolo completo è disponibile a questo link.

(re.aostanews.it)

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