Bmti: prezzi grano duro all’ingrosso -10% in un anno
Roma, 23 ott. (askanews) – Le quotazioni del grano duro (fino) a settembre sono scese a circa 285 euro a tonnellata, con un calo del 3% rispetto al mese precedente e del 10% circa in un anno, per effetto dell’ampia offerta disponibile sul mercato. Soltanto a inizio ottobre si sono manifestati i primi segnali di stabilità dei prezzi. Sono i dati sui prezzi all’ingrosso dei cereali, elaborati da Bmti in occasione del World Pasta Day che si celebra il 25 ottobre 2025, elaborata a partire dai dati rilevati dalle Camere di Commercio.
Anche a livello internazionale, le quotazioni del grano duro canadese (CWAD fob St. Lawrence) hanno subito una decisa flessione a settembre (-6,7% su base mensile), risultando inferiori di circa sette punti percentuali rispetto a settembre 2024, a causa del miglioramento delle stime produttive oltreoceano.
I ribassi del grano duro si sono riflessi anche sul mercato della semola di grano duro, il cui prezzo all’ingrosso, a settembre 2025, ha registrato una diminuzione del -2% su base mensile e del -9% rispetto ad un anno fa.
Un calo rispetto allo scorso anno che, come per grano duro e semola, si riscontra anche per il prodotto finito: l’indice NIC del prezzo al consumo della pasta (che include pasta secca, pasta fresca e couscous) ha registrato a settembre un calo del 2,9% su base annua.
