La Valle d’Aosta resta la regione con il minore consumo di suolo, meno di 50 ettari
La cartina del consumo suolo
Ambiente
di Danila Chenal  
il 24/10/2025

La Valle d’Aosta resta la regione con il minore consumo di suolo, meno di 50 ettari

È quanto emerge dal Rapporto SNPA 2023-24 “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”

La Valle d’Aosta resta la regione con il minore consumo di suolo, meno di 50 ettari.

La Valle d’Aosta resta la regione con il consumo inferiore, aggiunge comunque più di 10 ettari di nuovo consumo, rimanendo comunque sotto i 50 ettari. È quanto emerge dal Rapporto SNPA 2023-24 “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, che fotografa con precisione l’evoluzione di un fenomeno capace di incidere sulla qualità della vita, sull’ambiente e sugli ecosistemi.

La mappa italiana

Il documento non si limita a registrare le criticità: emergono anche esperienze di rigenerazione e rinaturalizzazione che mostrano come invertire la rotta sia possibile.

Il consumo di suolo è ai massimi in Lombardia, Veneto e Campania. In dettaglio, al 2024 in 15 regioni risulta ormai consumato più del 5% di territorio, con massimi in Lombardia (12,22%), Veneto (11,86%) e Campania (10,61%).

Il maggiore consumo di suolo annuale si osserva in Emilia-Romagna, che, con poco più di 1.000 ettari consumati (86% di tipo reversibile), è la regione con i valori più alti sia per le perdite sia per gli interventi di recupero.

Seguono Lombardia (834 ettari), Puglia (818 ettari), Sicilia (799 ettari) e Lazio (785 ettari).

La crescita percentuale maggiore dell’ultimo anno è avvenuta in Sardegna (+0,83%), Abruzzo (+0,59%), Lazio (+0,56%) e Puglia (+0,52%), mentre l’Emilia-Romagna si ferma al +0,50%.

Anche La Valle d’Aosta, che resta la regione con il consumo inferiore, aggiunge comunque più di 10 ettari di nuovo consumo. La Liguria (28 ettari) e il Molise (49 ettari) sono le uniche regioni, insieme alla Valle d’Aosta, con un consumo al di sotto di 50 ettari.

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