Carni bianche, in 2024 consumi +3,7%, produzione +3,6%
Roma, 29 ott. (askanews) – Cresce l’avicoltura italiana nel 2024: la filiera delle carni bianche registra una crescita della produzione pari al +3,6% in volume e i consumi interni aumentano del +3,7%, raggiungendo i 22 kg pro capite, il valore più alto dell’ultimo decennio. Nel primo semestre 2025 la tendenza si conferma, con una produzione stabile e una spesa domestica in aumento.
E’ quanto emerso oggi a Roma nel corso della assemblea nazionale di Unaitalia, l’associazione nazionale del settore avicolo italiano, comparto che conta oggi 64mila addetti lungo l’intera filiera, di cui 25.500 nella trasformazione, e un fatturato complessivo di 7,75 miliardi di euro (+3,3% sul 2023). Le carni bianche rappresentano il 44% delle carni acquistate dagli italiani e il 34% della spesa domestica complessiva per la carne, confermandosi proteine accessibili, versatili e sostenibili.
Buone le performance anche nel comparto delle uova: +3% la produzione e +3,8% i consumi nel 2024, pari a 218 uova pro capite. L’indice di penetrazione domestica tocca il 94%, il più alto tra le fonti proteiche di origine animale. Un’affezione che si riflette nei dati del I semestre con crescite del 10% a volume nelle vendite in GDO e dettaglio.
Secondo i dati Ismea 2025, tra tutti i prodotti proteici di origine animale, le carni bianche e le uova hanno registrato la crescita più significativa nei volumi acquistati dalle famiglie dal 2021 al 2024 (+11,8% e +9,7%).
E, per garantire la tenuta dell’unico settore zootecnico, l’associazione chiede una strategia condivisa con le istituzioni che assicuri condizioni eque di concorrenza rispetto ai grandi competitor mondiali e strumenti concreti per sostenerne tenuta e competitività. “Ribadiremo le nostre richieste al tavolo di filiera avicolo istituito di recente, in accoglimento delle istanze del settore, presso il Masaf. L’avicoltura italiana – spiega Forlini – continuerà con impegno a fare la sua parte, collaborando con tutti gli stakeholder per creare le migliori condizioni che la rendano sempre più competitiva e sostenibile”.
 
	 
	
