Agile Arvier, Lucianaz: «Sì, nonostante tutto, lo rifarei»
Il sindaco di Arvier, Mauro Lucianaz
ATTUALITA'
di Erika David  
il 14/11/2025

Agile Arvier, Lucianaz: «Sì, nonostante tutto, lo rifarei»

Auditorium pieno, giovedì sera, per la presentazione alla popolazione dei progetti infrastrutturali del progetto da 20 milioni di euro di Agile Arvier; assente la giunta regionale, il sindaco Mauro Lucianaz si toglie qualche sassolino dalla scarpa

«Agile Arvier? Sì, nonostante tutto lo rifarei».

Voce incrinata dall’emozione il sindaco Mauro Lucianaz risponde così all’ultima domanda di una lunga serata di presentazione alla popolazione dei progetti infrastrutturali di Agile Arvier, il progetto da 20 milioni di euro del Pnrr.

«Secondo me, tutti noi della giunta lo rifaremmo, ora sappiamo affrontare le difficoltà, abbiamo imparato tanto, noi e gli uffici, siamo cresciuti tutti e ora è tempo di far crescere la comunità».

Auditorium pieno ieri sera, giovedì 13 novembre, la popolazione ha risposto presente all’invito dell’amministrazione comunale, così come alcuni sindaci dei paesi limitrofi, i professionisti e gli uffici che da tre anni stanno lavorando al nuovo volto di Arvier, i ricercatori che stanno già concretizzando parte di quel sogno. Grande assente la giunta regionale.

«Obbligati a farci carico del progetto»

E l’assenza di un sostegno più deciso da parte dell’amministrazione regionale lungo tutto il percorso a ostacoli del progetto è l’elemento che traspare maggiormente nel racconto di quello che è stato fino a qui Agile Arvier.

Introducendo la serata Lucianaz ricorda i primi passi di Agile Arvier – la cultura del cambiamento, un progetto nato subito di rincorsa come rimpiazzo per quello di Fontainemore, prima approvato e poi revocato, e che fin dall’inizio ha dovuto lottare con burocrazia, difficoltà tecniche, tempi stretti.

«Col senno del poi è facile dire: ma come un comune piccolo come Arvier pensava di gestire facilmente un progetto del genere? No. Noi non lo abbiamo mai pensato» dice il sindaco.

«La prima cosa che sfugge è che nel bando originario non era affatto previsto che fosse il Comune di Arvier a gestire il progetto, era prevista una concertazione Regione-Comune su chi sarebbe stato il soggetto attuatore. Per finire siamo stati obbligati, dalla sera alla mattina, a essere noi, proprio per le vicende che ci sono state».

Alcuni dei progettisti intervenuti nella serata di presentazione dei progetti di Agile Arvier

Il sindaco fa riferimento al progetto revocato di Fontainemore «e l’obbligo di fare una delibera dove si stabiliva che fossimo noi a portare avanti il progetto, altrimenti la Valle d’Aosta sarebbe stata l’unica regione d’Italia a rimanere senza un progetto finanziato dal Ministero della Cultura. Non abbiamo potuto che accettare e prenderci la responsabilità di portare avanti questo progetto».

«Quindi è  con grande orgoglio che oggi siamo qui a mostrarvi il lavoro che abbiamo fatto, consapevoli che c’è ancora tanto da fare e che il tempo che abbiamo davanti è davvero limitato, ma noi abbiamo davvero messo tutto l’impegno possibile per arrivare fino a qui. È stata una maratona non ancora conclusa e la parte che abbiamo davanti è la parte più importante, riuscire a mettere a terra il nostro progetto».

I rischi del progetto

Lucianaz si è detto dispiaciuto di non essere riuscito ad aggiornare passo passo la popolazione sullo sviluppo di Agile Arvier, «ma ci siamo scontrati con continue difficoltà, con modifiche alle regole e al progetto».

Non da ultimo, il rischio che l’Europa, «se l’Italia non è in grado di concludere almeno 400 obiettivi (ogni progetto del Bando Borghi è formato da più obiettivi, solo Arvier ne ha 12, ndr) che si è impegnata a portare a termine nei tempi stabiliti, decida di non trasferire tutte le risorse all’Italia, quindi verranno tagliati fondi a tutti i progetti. Questo lo abbiamo saputo solo 15 giorni».

Altri progettisti di Agile Arvier

Gestione, spese e Corte dei conti

L’impatto della gestione delle opere che saranno realizzate sul Comune di Arvier è una delle preoccupazioni degli abitanti, che chiedono a Lucianaz chi si farà carico della gestione e cosa succederà al Comune se i progetti non dovessero essere conclusi entro i termini.

Il sindaco spiega che quando la Corte dei conti ha iniziato a evidenziare le criticità  sulla mancanza di un piano economico finanziario di gestione delle strutture immaginate, nel gruppo di lavoro costituito con la Regione «la soluzione immediata ipotizzata era inserire il nostro Musei del Futuro Alpino all’interno del percorso museale dell’assessorato regionale alla Cultura. Una delibera in questo senso non è mai stata fatta e oggi come oggi il Museo del Futuro Alpino non è carico di nessuno».

«Non potrà assolutamente essere a carico del Comune – rassicura -, ma sarà sicuramente a carico della Regione, perché risulta questo impegno in tutti i verbali in cui noi abbiamo evidenziato questa criticità. Non c’è ancora nessuna deliberazione, ma c’è un impegno chiaro».

La nuova ipotesi è un collegamento con il Museo regionale di Scienze Naturali di Saint-Pierre, ma in ogni caso, «la sostenibilità economica futura degli interventi immaginati e realizzati non avranno impatto sul bilancio comunale».

A garanzia del Comune di Arvier, dopo che il ministero ha ricordato negli incontri trilaterali che «la Regione aveva un ruolo quando è stato candidato questo progetto, e doveva quindi garantire la copertura delle spese eventualmente non finanziate dal Pnrr», anche la costituzione da parte della Regione autonoma Valle d’Aosta, unica in Italia, di un Fondo rischi «accantonando risorse per tutti i progetti del Pnrr e in particolar modo il nostro, in caso di definanziamento o mancato finanziamento di alcune parti delle opere. Un fondo a nostra garanzia».

(erika david)