Regione: cento milioni per lo Stato e meno risorse per i valdostani
E' la denuncia che arriva dall'opposizione; il presidente della Regione Laurent Viérin ricorda che lo Stato ci deve 244 milioni
I cento milioni, reclamati dalla Stato come contributo al risanamento dei conti pubblici, e messi nel bilancio di previsione della Regione Valle d’Aosta fanno dire a Albert Chatrian (Alpe) «lo avevamo anticipato in dicembre quei soldi e quelle risorse non ci sono, non si possono utilizzare. Voi, avete mistificato la realtà. Noi contestiamo l’approccio e il metodo». Tutti pronti a dare battaglia allo Stato per fare valere le prerogative ma la variazione di bilancio con i tagli ai vari settori è materia di oggi ricordano le opposizione.
Lo Stato debitore
E’ il presidente della Giunta Laurent Viérin a fare fronte al fuoco di fila. «A oggi lo Stato italiano ci deve 244 milioni – argomenta -. Quindi non si tratta di illudere la comunità sulle risorse. Non è una scelta dell’amministrazione regionale l’accantonamento ma scelta obbligatoria. Questo deve essere chiaro ai valdostani». Ribadisce: «Le risorse impegnate rispecchiano le sentenze secondo le quali non era previsto l’accantonamento. Noi abbiamo difeso le nostre prerogative. Avevamo già dato abbastanza. Il bilancio non è stato impugnato, noi abbiamo contestato il fatto che oggi, secondo noi, non è nei nei diritti dello Stato chiedere ulteriori contributi dalla Regione».
Il debito non esiste
Della variazione dice: «la variazione riduce di 40 milioni un debito che non crediamo di avere. La battaglia finanziaria deve proseguire. Se non avessimo approvato il bilancio con i 100 milioni non avremmo portato avanti l’iter in coerenza. Abbiamo una causa per 144 milioni e un contenzioso per i 100 milioni con lo Stato: vedremo con il nuovo governo. La variazione va ad attutire il taglio rivendicato da Roma».
Tagli a tutti i settori
Nel suo intervento Chatrian aveva sottolineato «il dibattito sul documento di programmazione finanziaria fu surreale. La maggioranza ci spiegava in una tabella una disponibilità in bilancio per il 2018 veramente robusta. Ora i 100 milioni di euro (reclamati dallo Stato) non ci sono e vanno accantonati. Al settore agricolo sottraete 10 milioni di euro tra quest’anno e il 2019. E’ ridimensionato il senso di esistere per i prossimi mesi dell’assessorato alle Opere pubbliche. Come dire abbiamo scherzato». Rincara: «non solo si prevedono soldi per gli anticipi ma c’è una riduzione virulenta per un settore che è già in difficoltà. Collega Guichardaz lei sa che non può utilizzare gli avanzi di amministrazione del 2017. Lei lo sa. Non faccia passare informazioni distorte. Il Bon de Chauffage non potrà essere erogato. Non bisogna illudere la comunità tutta. Meglio sarebbe stato che in bilancio ci fossero 32 milioni e non 132 milioni e poi si discuteva con lo Stato».
Il gioco delle tre carte
Aveva aggiunto Pierluigi Marquis (Stella alpina): «non ne facciamo un demerito al governo regionale non aver raggiunto l’accordo con lo Stato. E’ il metodo che è criticabile. Avete illuso la popolazione sulle risorse disponibili. Ci troviamo a far fronte una pesante variazione di bilancio. La comunità vive la confusione come un trauma». Per concludere: «Non è vero che abbiamo più risorse rispetto al passato. Ci sono dei settori che avranno meno fondi a disposizione rispetto al passato. Non possiamo più fare il gioco delle tre carte con i valdostani che sono confusi. Sicuro che ci vuole una norma di applicazione, condividiamo la battaglia con lo Stato. Sarà necessario anche fare il punto sui rapporti con Finaosta se si può ancora attingere ai suoi fondi».
Per Elso Gerandin (Cc-Mouv’) «le altre autonomia gli accordi li hanno siglati noi al tavolo della trattativa non ci siamo neppure seduti. Qui c’è il fallimento politico di Uv, Uvp e Pd. Se dobbiamo fare sacrifici, dobbiamo discutere le modalità. Avremo tanti assessori senza portafoglio».
(danila chenal)