Comune di Aosta: la Procura apre un fascicolo sull’operato di politici e dirigenti
Il fascicolo è un modello 45: nessuna ipotesi di reato e nessun indagato
Il Comune di Aosta non sarà sciolto per mafia, quello di Saint-Pierre sì. Per il capoluogo regionale la notizia è del 3 febbraio. Notizia mai più gradita dal sindaco Fulvio Centoz, anche perché giunta il giorno del suo compleanno. Per Saint-Pierre, invece, lo scioglimento è stato deciso ieri sera, giovedì 6 febbraio, dal Consiglio dei ministri.
Se il Comune di Aosta non va sciolto per ‘ndrangheta, l’operato di chi lo amministra ha suscitato qualche dubbio sulla trasparenza di certe decisioni. La procura di Aosta ha aperto un fascicolo, un «modello 45», per il quale ancora non c’è un’ipotesi di reato e nessun indagato.
L’indagine nasce a seguito dei lavori della commissione d’accesso al Comune di Aosta, che nella sua relazione conclusiva sottolinea come vi siano numerose situazioni «che paiono sollevare legittimi dubbi circa la regolarità della procedure adottate». Per questi motivi, sotto la lente dalla magistratura vi è l’operato di politici e dirigenti.
Per la Commissione ci sarebbero «numerosi comportamenti inopportuni, ma spesso anche illeciti, per i quali possono palesarsi colpevoli responsabilità dei soggetti politici e dei dirigenti comunali».
L’analisi della documentazione «rivela la presenza di politici le cui azioni sono dettate da finalità non sempre aderenti all’interesse pubblico».
Una situazione che non sarebbe sempre trasparente. Qualche dubbio su affidamenti di incarichi, assegnazione di lavori o gestioni di attività commerciali e di somministrazione come lo storico Caffè Nazionale, ora chiuso, o del cinema-teatro Giacosa, anch’esso chiuso.
(re.newsvda.it)