Consiglio Valle: no ai ritocchi agli stipendi, Rete civica va all’attacco
Non è passato l'ordine del giorno in cui si chiedeva il taglio del 20% e l'azzeramento dei contributi ai gruppi
Ritocchi a emolumenti e diarie dei consiglieri. Il Consiglio Valle dice no. Rete civica stigmatizza. Cita i tagli in Giappone, Nuova Zelanda, Bulgaria e Grecia per andare a parare in Valle d’Aosta.
L’affondo
Va all’attacco Rc. «La proposta dei consiglieri Minelli e Bertin, del tutto moderata e sostenibile, di una riduzione per un anno del 20% degli emolumenti dei consiglieri e del 30% delle ulteriori cospicue indennità di funzione di Presidenti e Assessori, oltre all’azzeramento dei contributi ai gruppi consiliari, è stata respinta ieri notte dal Consiglio con 7 voti favorevoli e 28 astenuti».
Hanno votato a favore oltre a Chiara Minelli e Alberto Bertin, anche Manuela Nasso, Maria Luisa Russo, Luigi Vesan, Patrizia Morelli e Daria Pulz.
«Il risparmio che sarebbe derivato da tale riduzione è di circa 1 milione di euro. Secondo coloro che hanno respinto la proposta, la “solidarietà” dei consiglieri deve essere frutto di una “libera scelta”, e compete alla sfera personale. Beneficenza insomma. O regali, magari ai propri amici-elettori».
«Noi crediamo invece che il Consiglio Valle, in una situazione come l’attuale, avrebbe dovuto stabilire un obbligo, una scelta motivata non solo da un sentimento di solidarietà, ma dalla consapevolezza della situazione in cui tutti ci troviamo e per la quale occorrono scelte politiche chiare. Devolvere il proprio stipendio ad attività di beneficenza, fondi di solidarietà o altre destinazioni è sempre stato possibile».
«I Consiglieri di Rete Civica non solo lo hanno sempre fatto, così come altri, ma hanno rinunciato fin dal loro insediamento al contributo che la Regione mette a disposizione per i Gruppi consiliari. E’ davvero triste constatare come una proposta che viene messa in pratica in un sempre maggior numero di Paesi e che speravamo sarebbe stata facilmente approvata si sia infranta contro il muro di un egoismo francamente incomprensibile».
(re.aostanews.it)