Coronavirus, in piazza l’emozionante protesta della danza e delle palestre
Chiuse dopo l'ultimo Dpcm sull'emergenza Coronavirus, le scuole di danze e le palestre si sono ritrovate in piazza per una protesta pacifica
Coronavirus, in piazza l’emozionante protesta della danza e delle palestre.
Hanno danzato sul posto e poi si sono seduti in silenzio, in piazza, con le mascherine e a debita distanza, con cartelli, tutù colorati, scarpette in gabbia.
Oltre un centinaio di persone ha dato vita questo pomeriggio in piazza Chanoux, ad Aosta, alla protesta contro l’ultimo Dpcm che ha chiuso scuole di danza e palestre.
La protesta
«Non siamo negazionisti, non mettiamo in discussione la gravità del momento, ma non siamo noi gli untori» dice Katia Guidi, della Kriska Academy e portavoce di VDAnza, il comitato composto da tutte le scuole di danza della Valle d’Aosta, nato durante il primo lockdown.
Una protesta alla quale si sono associati anche i titolari di palestre e sale pesi, tutti uniti dai grandi sforzi, organizzativi ed economici, fatti per rendere le palestre e le scuole luoghi sicuri.
«Abbiamo avuto dei controlli, anche i Nas ci hanno detto che, umanamente, di più non si poteva fare» dice Andrea Vuillermoz Curiat titolare della palestra Bien-Etre en Mouvement.
«Scendiamo in Piazza per sensibilizzare il Governo nazionale e regionale affinché emerga che le scuole di danza e le palestre non sono sinonimo di rischio contagio, ma tutt’altro, sono luoghi sicuri, sanificati, puliti, ove vengono svolte discipline nel rispetto dei protocolli e con regole molto restrittive» dicono gli organizzatori.
«La danza, l’hip hop, tutte le discipline artistiche e tutti gli sport sono fondamentali per il benessere di chiunque ed in particolar modo per i giovani valdostani. Il futuro di queste realtà è incerto e questo nuovo blocco imposto dal Governo, rischia di vederle finire tutte nel baratro e gli enormi sacrifici saranno vanificati».
Ampio servizio lunedì 2 novembre su Gazzetta Matin.
(erika david)