Mafia, operazione Alibante, il gip: avvocato Bagalà mente legale del clan
E' quanto emerge dall'ordinanza del gip di Catanzaro, Matteo Ferrante. Indagato il marito di Maria Rita Bagalà, l'avvocato Andrea Giunti che è a piede libero
Nell’ambito dell’inchiesta Alibante della procura di Catanzaro che all’alba di oggi. 3 maggio, ha disposto 19 arresti con 43 indagati, risulta indagato anche l’avvocato aostano Andrea Giunti, marito dell’avvocato Maria Rita Bagalà, contro la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Anche per Giunti – indagato a piede libero – la procura di Catanzaro aveva chiesto la misura cautelare, respinta dal gip che non ha ritenuto ”raggiunta la soglia della gravità indiziaria” nei suoi confronti.
L’ordinanza di custodia cautelare
Sono 432 le pagine dell’ordinanza cautelare. Secondo l’accusa, l’avvocato Maria Rita Bagalà, sotto la regia del padre Carmelo ”partecipava alla cosca”, garantendo ”l’amministrazione dei diversi affari illeciti”. Lo scrive il gip di Catanzaro, Matteo Ferrante, nell’ordinanza di custodia cautelare sottolineando che l’avvocato, oltre a essere la ”mente legale del clan”, curava gli interessi economici e finanzieri del sodalizio. L’avvocato avrebbe assunto anche il ruolo di prestanome della società ‘Sole srl ‘ed era l’intestataria dei beni patrimoniali e delle quote societarie della consorteria “costituenti il provento illecito della varie attività delittuose del clan”.
Per gli inquirenti, il marito Andrea Giunti, non solo sarebbe stato a conoscenza dei fatti, ma amministrativa in prima persona e in maniera occulta, assieme a lei e al suocero, le attività della ‘CalabriaTurismo srl’, società interdetta per mafia nel 2016.
Per l’accusa, i due coniugi avevano ottenuto un finanziamento pubblico di quasi 600 mila euro proprio attraverso la società ‘Calabria Turismo srl’. Denaro che avrebbero utilizzato per la ristrutturazione dell’Hotel dei Fiori a Falerna. A seguito dell’interdittiva antimafia, il finanziamento pubblico era stato revocato.
Nella fotografia diramata dai carabinieri una veduta dell’Hotel dei Fiori a Falerna
(re.aostanews.it)