Politiche del lavoro: approvato il Piano regionale 2021-2023
Il Piano si divide in quattro target: giovani, lavoratrici, imprese e inclusione socio-lavorativa
Politiche del lavoro: approvato il Piano regionale 2021-2023. Il documento ha incassati il sì unanime in Consiglio Valle nella seduta pomeridiana di oggi, mercoledì 9 giugno. Ad illustrarlo in aula l’assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro, Luigi Bertschy.
I contenuti
«Questo documento strategico mancava da anni e arriva in un momento estremamente delicato ed è nato in maniera concertata». Ha poi proseguito: «Il Piano si divide in quattro target: giovani, lavoratrici, imprese e inclusione socio-lavorativa. Per i giovani dobbiamo trovare percorsi di istruzione coerenti con lo sviluppo sociale attraverso una accresciuta collaborazione tra enti di formazione e imprese. Dobbiamo far crescere il nostro modello di istruzione professionale per rendere appetibile la nostra realtà. Per i lavoratori bisogna rispondere alle criticità generate dall’emergenza, concentrandoci sui settori del turismo che sono stati pesantemente penalizzati, pensando a come intervenire in quelle situazioni che creano difficoltà per la stabilità nel tempo. Bisogna far crescere le sicurezze sociali per garantire, in particolare ai giovani, un percorso di vita».
Ancora: «Riguardo alle imprese, già con la legge di domani daremo risposte per favorire la ripartenza, ma al contempo dobbiamo coinvolgerle in un rilancio sia in termini economici sia in termini di risorse umane. Investire nelle imprese è investire nella comunità: il capitale umano deve essere un interesse comune e deve essere oggetto di tutte le nostre attenzioni. Grande attenzione vi è poi all’inclusione socio-lavorativa e alle criticità delle persone fragili: nella nostra regione abbiamo diverse associazioni che operano in questo ambito, ma dobbiamo far nascere una nuova cultura anche nelle imprese e all’interno della comunità, in modo da garantire la crescita sociale di tante famiglie e dare maggiore dignità a tanti lavoratori».
Gli interventi
Il vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha detto: «Ben venga che si possa avere uno strumento di programmazione non soltanto per condurre un’analisi statica della situazione attuale. Questo Piano ha alcune peculiarità: la previsione di una modalità per la gestione delle crisi aziendali, che va al di là dell’attuale crisi, attraverso un modello che potrà essere utilizzato nel prosieguo; una politica attiva della formazione che spesso nella nostra realtà fatta di numeri piccoli ha esigenze di formazione molto specialistica e vediamo con favore la politica del voucher formativo che va a integrare la formazione più generalista rispondendo alle richieste specifiche di attori economici specialistici. Per attuare questo Piano servono le risorse e domani con l’assestamento daremo molte risposte. Bisogna dare dignità alla formazione professionale, che nasconde specializzazioni importantissime che non sono sufficientemente valorizzate».
Pcp
La capogruppo di Pcp, Erika Guichardaz, ha parlato di «un clima collaborativo e partecipato in seno al Consiglio politiche del lavoro: ognuno di noi ha contribuito a scrivere questo importante strumento di programmazione. Un lavoro faticoso che ha coinvolto molte persone, dalle parti sociali alle imprese, alle associazioni di categoria alle strutture dell’Assessorato. Il nostro voto sarà favorevole».
Il consigliere Andrea Padovani (Pcp) ha definito il Piano «un ottimo punto di partenza da cui sviluppare quelle politiche che serviranno ad affrontare le problematiche del mondo del lavoro e risolvere le criticità. Le buone politiche vengono fatte coordinando le varie strutture e programmando le attività. E’ drammatico l’aumento dei neet: anche su questo bisogna riflettere e approfondire. Ma penso anche alla questione di genere, al gap salariale tra lavoratori e lavoratrici, alla conciliazione tra famiglia e lavoro. Bisogna riformulare una politica di inserimento nel mondo lavorativo delle persone con disabilità che sia rispondente all’offerta, costruendo momenti di formazione e rinnovamento delle competenze; il collocamento mirato ad oggi è saturo».
(re.aostanews.it)