Ampliamento ospedale: chieste condanne in Appello per tutti i cinque imputati
Nel processo sono coinvolti Augusto Rollandin, Giuseppe Tropiano, Serafino Pallù, Paolo Giunti e Alessandro De Checchi, assolti in primo grado ad Aosta. Il procuratore generale di Torino ribadisce la richiesta di condanne presentata dall'allora pm aostana Isaia
Ribaltare l’assoluzione pronunciata ad Aosta e la richiesta di confermare quanto chiesto dall’accusa nel processo di primo grado, con l’udienza che è stata aggiornata al 7 giugno, quando sarà pronunciata la sentenza. Questo quanto emerso, mercoledì 30 maggio, nell’udienza davanti alla prima sezione della Corte d’Appello di Torino, nell’ambito del processo sull’ampliamento dell’Ospedale Parini di Aosta (con tanto di realizzazione del parcheggio pluripiano da 16.9 milioni di euro), nato dall’inchiesta dei carabinieri “Usque Tandem”.
Le richieste
Per i cinque imputati per concorso in abuso d’ufficio, il procuratore generale di Torino, Mario Grandolfo, ha chiesto la stessa condanna formulata in primo grado ad Aosta dal pubblico ministero Daniela Isaia: un anno e sei mesi per l’ex presidente della Regione Augusto Rollandin, un anno e 8 mesi per l’imprenditore Giuseppe Tropiano, due anni per l’ingegnere e progettista Serafino Pallù, un anno e 6 mesi per il dirigente della Coup srl Paolo Giunti e un anno e 8 mesi per l’altro dirigente della società, Alessandro De Checchi.
L’accusa
Nel corso dell’udienza, l’accusa, rappresentata dal pg Grandolfo, ha parlato di «un ingiusto vantaggio patrimoniale» portato dalla vicenda dell’ampliamento dell’ospedale. Secondo il magistrato, infatti, ci sarebbe stato una sorta di «monopolio bilaterale», con tanto di «progetto organizzato dagli imputati». Secondo Grandolfo, «la vicenda va letta in quest’ottica», fatta di «interessi di favoritismo» che avrebbero portato a «danno ingiusto per gli esclusi dall’appalto».
I capi d’accusa
Ricordiamo che l’assoluzione in primo grado, pronunciata dal gup di Aosta Giuseppe Colazingari, era arrivata al termine di un processo con rito abbreviato il 24 novembre 2014, con il ricorso presentato dall’allora procuratore capo Marilinda Mineccia.
Per la procura aostana, l’accusa di abuso d’ufficio per Rollandin, Tropiano e Pallù sarebbe stata relativa agli atti della Giunta regionale, nei quali venne deciso «l’acquisto di cosa futura» del parcheggio pluripiano: tra questa delibera (novembre 2013) e lo schema di contratto per la compravendita del parcheggio dalla «ditta Saint-Bernard srl.» e il contratto firmato effettivamente, sarebbe venuta a mancare una pagina con alcune clausole ulteriori, mancanza che sarebbe andata a vantaggio dei “venditori” Tropiano e Pallù.
Questo, secondo gli inquirenti aostani, avrebbe procurato «un ingiusto profitto e rilevante vantaggio patrimoniale alla Società Saint Bernard srl. sottoscrivendo – Rollandin e Tropiano – un contratto di acquisto di cosa futura per il corrispettivo di 16.900.000 euro».
L’altra accusa, sempre di concorso in abuso d’ufficio, rivolta a Pallù, De Checchi, Giunti e Tropiano, è invece relativa alla realizzazione del tunnel tra il parcheggio pluripiano a nord di via Roma e quello a sud.
Ricordiamo che la data del 7 giugno, decisa per il rinvio dell’udienza d’appello di Torino, arriverà a soli tre giorni (10 giugno) dalla prescrizione del primo dei due capi d’imputazione.
La difesa di Rollandin
«Vi è una rincorsa accusatoria degli inquirenti dietro il presidente Rollandin attraverso l’iscrizione di notizie di reato e modifiche dei capi di imputazione per arrivare a un addebito di poca entità». Queste le parole rilasciate all’Ansa dall’avvocato Giorgio Piazzese, difensore dell’ex presidente della Giunta, Augusto Rollandin, all’uscita dall’aula. «La fissazione della data della sentenza a pochi giorni dalla prescrizione – ha sottolineato il legale – significa che la Corte di Appello non vuole assumersi la responsabilità di far prescrivere il processo».
(re.newsvda.it)