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Il vizio tutto italiano: intorbidire le acque e legarsi alla poltrona

Non bastavano la crisi economica e il governo Monti, adesso a creare un altro grattacapo al governo Rollandin c’è il Caso Lavoyer, l’assessore regionale al Bilancio entrato nell’occhio del ciclone per via di anomali movimenti bancari. Faccende private, tengono a precisare sia il presidente della Regione che lo stesso assessore, nel tentativo di gettare acqua sul fuoco. Probabile, ma dalle opposizioni e anche dagli alleati di governo si sta levando un coro di «deve andarsene».
Se il pressing su Claudio Lavoyer dovesse essere di quelli asfissianti, tanto da portarlo a dimettersi (la questione sarà risolta prima del prossimo Consiglio Valle), sarebbe pronto a prendere il suo posto il collega Leonardo La Torre, segretario di Fédération.
Una staffetta poco gradità ai più, perché lo stesso ex assessore alle Attività produttive è sotto processo a Torino per turbativa d’asta. Se è vero che la presunzione d’innocenza è doverosa fino a prova contraria, allo stesso tempo è vero che a livello d’immagine, a un anno dalle elezioni, sarebbe rischioso affidargli l’incarico: troppo facile per le opposizioni centrare sul principio di trasparenza la campagna elettorale.
Per mettere tutti a tacere, spegnendo ogni velleità di Stella Alpina e Pdl di prendersi l’assessorato, il presidente della Regione Augusto Rollandin potrebbe optare per l’interim sino a fine legislatura, dando così respiro a Fédération, che dalle dimissioni dell’assessore e i suoi successivi chiarimenti potrebbe riprendere fiato e riorganizzarsi in vista della prossima tornata elettorale. Se così non fosse, vedo l’estinzione del partito a causa del vizio tutto italiano: quello di avere un’incredibile capacità d’intorpidire le acque e di legarsi a ogni posto alla poltrona.

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