Uvp, al via la sottoscrizione al manifesto politico
«O la speranza sarà condivisa o saremo generali senza truppe». Lo ha sottolineato il neo unionista progressista Luciano Caveri rivolgendosi alla platea del salone municipale di Hône, dove, ieri sera, è stato ufficialmente presentato il nuovo soggetto politico: l’Union valdôtaine progressiste. «Un nome che ha scelto il territorio e che è dentro di noi perché nessuno può negare che siamo unionisti da sempre», ha spiegato Laurent Viérin, ricordando Emile Chanoux. Risorge dunque il movimento del 1972 a cui diedero vita alcuni scissionisti dell’Uv. In sala uno degli ispiratori e fondatori Ettore Marcoz al quale qualcuno ricorda che «l’Uvp finì male». «Nacque – ribatte l’interessato – per riunificare». I progressisti si contrapponevano a Severino Caveri. Evento che fa dire in sala «non è che il fondatore dell’Union valdôtaine si rivolterà nella tomba vedendo un suo nipote passare dall’altra parte». «Lo farebbe – risponde Caveri – vedesse i cambiamenti del suo movimento». La storia racconta che a riportare sotto lo stesso tetto gli unionisti fu Mario Andrione nel 1983. Per dirla alla Giambattista Vico i corsi e i ricorsi ci inducono a pensare che in futuro Alpe e Uvp torneranno alla casa madre.
Intanto avanti tutta con la politica di rinnovamento. Tanto che Viérin, liquidando il progetto delle primarie, lanciato dal presidente Augusto Rollandin, come limitativo «perché diretto ai soli iscritti che sono duemila contro i 33 mila elettori unionisti», ha annunciato di aver partecipato alle primarie del Pd e di aver votato Matteo Renzi «perché ha dato un segnale di voglia di cambiamento». Il gruppo di fondatori dell’Uvp ribadisce che «non ci sarà una corsa alla poltrona, che alcuni hanno gia abbandonato e altri abbandoneranno». Non sarà Luigi Bertschy che resterà alla guida del comune di Hône perché «a votarmi è stata la popolazione e la mia era una lista civica, ispirata all’autonomia, ma non dell’Uv». Ci tengono ancora a sottolineare che «non giocheremo a fare i nemici dell’Union». A interessarli sono i bisogni della comunità, l’etica, la morale, la pari dignità, i giovani e la difesa dell’autonomia «rendendone vivo e non statico lo Statuto». Parte adesso la campagna di sottoscrizione del manifesto politico «Valdôtains pour notre Vallée et pour son Avenir levons la tête bien haut».
(da.ch.)