Aosta: il Comune replica ad ANAC, «appalti con affidamento diretto sotto la media nazionale»
Prova a prendersi una rivincita il comune di Aosta, che nelle scorse settimane era finito nell’occhio del ciclone a seguito della comunicazione dei dati pubblicati dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). L’ente guidato da Raffaele Cantone, infatti, aveva mostrato il comune di Aosta come quello, a livello nazionale, con la percentuale più alta (90%) di appalti superiori ai 40 mila euro affidati tramite procedura negoziata.
«In un’ottica di collaborazione con Anac – scrive in un comunicato l’amministrazione comunale – ci siamo impegnati da subito a controllare i dati inviati dallAutority, dando mandato ai responsabili delle diverse aree dirigenziali di compiere delle verifiche sugli affidamenti in corso. Il risultato si discosta in maniera determinante rispetto a quanto evidenziato da Anac». I dati, infatti, parlando di un «valore percentuale degli affidamenti con procedura negoziata sopra i 40mila euro riscontrato pari al 58,8%, meno della media nazionale che si attesta intorno al 60%». Da qui, immediata, è arrivata una lettera inviata al presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, da parte del segretario generale Stefano Franco, in qualità di responsabile per la prevenzione della corruzione del Comune di Aosta. «In essa sono comunicati i nuovi dati riscontrati, fornendo una probabile spiegazione della discrasia tra i valori evidenziati dallAutority e quelli verificati dal Comune nel fatto che tra i primi sarebbero stati ricompresi anche gli affidamenti pari o inferiori a 40mila euro».