Attentato a Strasburgo: le testimonianze dei valdostani
Mahtieu Stevenin era ai mercatini un'ora prima degli spari; nei paraggi c'erano anche quattro giovani valdostani che si stanno occupando di una campagna video per il Parlamento Europeo. Il presidente della Regione Fosson ha scritto al presidente Macron un messaggio di partecipazione al dolore e sostegno.
Attentato a Strasburgo: le testimonianze dei valdostani che per questioni di lavoro si trovano nella cittadina francese.
Era stato sul luogo della strage appena un’ora prima Mathieu Stevenin, valdostano di 21 anni, impegnato a Bruxelles per uno stage nell’ufficio dell’eurodeputata ligure Renata Briano dal settembre 2018 e all’ultima settimana di permanenza a Strasburgo prima del ritorno in Valle.
Le parole di Mathieu
«Sono stato ai mercatini con altri membri del mio ufficio giusto un’ora prima dell’accaduto – racconta Mathieu raggiunto telefonicamente -. Strasburgo è la ‘Capitale del Natale’, i mercatini sono tra i più belli d’Europa e quella diventa una tappa fondamentale, per vivere un’atmosfera bellissima, magica.
Di certo non ci si sarebbe aspettati un evento simile. Non abbiamo avuto avvisaglie o informazioni di nessun tipo – spiega ancora il giovane -, non ci siamo accorti di nulla di strano, altrimenti non ci saremmo recati in quella zona».
Controlli serrati
«Comunque è un evento assurdo, perché i mercatini sono molto controllati, tanto che all’ingresso controllano ogni zona e da quando hanno aperto alcune vie non sono percorribili in auto e alcune fermate di tram e metro sono state chiude per evitare problemi. Anche la nostra auto del Parlamento ci aveva dovuto lasciare fuori dal centro per raggiungere la zona».
Uscita dai mercatini, la comitiva di Mathieu si era recata a cena poco fuori Strasburgo: «E qui alcuni colleghi dal Parlamento europeo ci hanno subito informati – continua -. A quanto pare, secondo quanto ci hanno detto, pare che l’attentatore fosse seduto in un bar e, dopo essere andato in bagno, sarebbe uscito sparando all’impazzata. Dei colleghi e conoscenti erano sul posto e ci hanno raccontato come hanno dovuto nascondersi sotto i tavoli, nei locali a luci spente: un’esperienza terrorizzante».
Luci spente, controlli aumentati
Ripercussioni si sono avute in tutta la zona. «Alcuni lavoratori del Parlamento non hanno nemmeno potuto recarsi a casa e sono rimasti lì per la notte, noi siamo potuti rientrare a Strasburgo solo dopo mezzanotte, mentre altri hanno potuto allontanarsi dal centro solo alle 3-4 del mattino» . conclude Mathieu Stevenin, che poi racconta il day after.
«Siamo rientrati in ufficio al solito orario questa mattina, ma qui l’atmosfera è strana. I controlli sono ulteriormente aumentati, tante strade sono chiuse e le luci natalizie sono spente. Sicuramente i segni si notano; non proprio il modo migliore per concludere la mia esperienza, anche se fortunatamente per me posso raccontarla».
Il racconto dei giovani dello Studio Arsenale
A Strasburgo, ieri sera, a circa 200 metri dal luogo dell’attentato costato la vita a tre persone, il ferimento di numerose altre, tra le quali un giornalista italiano di Rovereto colpito alla testa da un proiettile – c’erano anche il titolare dello Studio Arsenale Davide Bongiovanni e il suo staff composto da Simone Lattanzi, Rossella Scalise e Jean-Claude Chincheré.
Lo Studio Arsenale sta lavorando a EUVP Program, un progetto promozionale del Parlamento Europeo che si compone di una serie di spot e video promozionali che raccontano l’attività e l’impegno del Parlamento e che saranno diffusi sui social e sui canali istituzionali.
«Siamo arrivati in centro dopo una giornata di lavoro, proprio con l’idea di fare una passeggiata e di cenare – commenta Rossella Scalise, raggiunta al telefono -. E’ successo tutto in fretta e in poco, sono giunte decine di auto della polizia, si sentivano ambulanze e in poco tempo un’ampia zona è stata transennata. E’ stato confusionario ma si capiva che qualcosa, nelle vicinanze dei mercatino era accaduto. I poliziotti hanno iniziato a gridare ‘attentat’ e la gente ha cominciato a correre via spaventata, cercando riparo nei locali e nei portoni.
Noi abbiamo trovato riparo in un ristorante; il titolare ha chiuso la porta e siamo rimasti lì oltre tre ore fino a quando la polizia non ha permesso di uscire, non si sapeva ancora se l’attentatore fosse uno solo ed egli risultava in fuga.
Abbiamo fatto rientro in albergo e stamattina proseguiamo il nostro lavoro. C’è molta polizia in giro, i controlli sono serrati, ma ognuno è tornato al lavoro, c’è desiderio di normalità dopo il grande spavento.
Noi rientreremo questa sera, dopo aver concluso il nostro lavoro».
Il Presidente della Regione Antonio Fosson ha scritto una nota nella quale commenta «l’attacco al cuore dell’Europa unita».
Les condoléances du Gouvernement régional
«Nous sommes profondément frappés par la brutalité de ce geste inouï qui a fait trois nouvelles victimes innocentes et de nombreux blessés.
En frappant Strasbourg, où siège le Parlement européen, c’est le cœur de l’Europe unie représenté par cette ville que l’on a voulu frapper.
C’est aussi pour cela que nous devons condamner avec force la lâcheté de cet attentat commis en un lieu symbolique de l’Union européenne, mais aussi à une période de l’année et dans un contexte qui devraient être ceux de la fête et de la joie.
En mon nom personnel et au nom du Gouvernement régional, j’ai donc adressé un message au Président français, monsieur Emmanuel Macron, par lequel nous condamnons l’attentat et lui faisons part de nos condoléances, ainsi que du soutien du peuple valdôtain à la France, en ces terribles circonstances».
Nella foto grande, in alto Mathieu Stevenin.
(alessandro bianchet)
(cinzia timpano)