‘Ndrangheta: consiglio comunale vota ordine del giorno pro legalità all’unanimità
Rovente il dibattito in aula dopo gli arresti dell'operazione Geenna
‘Ndrangheta, operazione Geenna: sì unanime del Consiglio comunale di Aosta a un’ordine del giorno di condanna.
L’operazione Geenna, che ha portato nella giornata di mercoledì all’arresto di sedici persone, è sbarcata anche nel consiglio comunale di Aosta.
L’ordine del giorno
A portare il tema nell’aula di piazza Chanoux è stato un ordine del giorno, votato all’unanimità, presentato dai gruppi di minoranza ma sottoscritto da tutti i consiglieri.
L’iniziativa chiedeva l’impegno del Consiglio a «manifestare la propria totale, assoluta, radicale condanna di qualsiasi forma di associazione per delinquere, in specie di stampo mafioso».
A introdurre l’ordine del giorno è stato il capogruppo della Lega Etienne Andrione che, sottolineando la «resistenza a riconoscere l’esistenza e la gravità del fenomeno ‘ndranghetista» ha chiesto al sindaco, in quanto responsabile della maggioranza, di chiarire la sua posizione.
«Al di là delle responsabilità penali – ha dichiarato il consigliere del Carroccio -, che saranno vagliate dagli organi competenti, quelle politiche sono schiaccianti e la delegittimazione di questa maggioranza è ormai completa. Occorre trarne le conseguenze».
Il dibattito in aula
Il dibattito in aula si è fatto da subito ardente. Se da un lato c’è stato chi, come la vice sindaco Antonella Marcoz, ha rivendicato con orgoglio la sua appartenenza all’Union Valdôtaine, dall’altra c’è chi, come Giuliana Lamastra, ha sottolineato che «è venuto meno il ruolo di intermediazione che avevano i partiti nella selezione dei candidati».
Le parole dure di Carola Carpinello
Per la consigliera Carpinello, «la forza della mafia sta fuori dalla mafia, come ci insegna Nando Dalla Chiesa.
Chi ha governato la Valle negli ultimi anni ha spalancato le porte a chi garantiva pacchetti di voti, senza avere gli strumenti per individuare i rischi.
La coalizione che ha fatto eleggere Centoz è delegittimata: ai fallimenti amministrativi si sommano quelli di etica politica e democrazia».
La sorpresa di Gianpaolo Fedi
Gianpaolo Fedi si è detto «sorpreso per la sorpresa letta sui giornali».
Monteleone: «Orgoglioso di essere calabrese»
«Rivendico con orgoglio il mio essere calabrese. I miei genitori mi hanno insegnato sin da piccolo il valore della legalità» – ha dichiarato Michele Monteleone, capogruppo del PD.
Girasole: «fiducia nel lavoro degli inquirenti»
Per Luca Girasole (Epav) «si è persa per l’ennesima volta l’occasione di dimostrare la maturità e la serietà che tutti noi chiediamo da tempo.
Speravo che l’ordine del giorno venisse letto e votato all’unanimità con l’obiettivo di respingere con forza la mafia e le sue infiltrazioni.
Invece ci si è lanciati in dichiarazioni e teorie in merito all’andamento delle elezioni del 2015. Sono state esternate velate accuse nei confronti di alcuni movimenti politici. Basta andare su Google e digitare le parole “mafia” o “‘ndrangheta” seguiti dal nome di uno qualsiasi di quei partiti che ora si ergono ad esempio di purezza e trasparenza per rendersi conto che purtroppo questo male riguarda anche loro, fin troppo da vicino. Occorre aver fiducia nel lavoro degli inquirenti».
Le parole dell’assessore Marzi
Carlo Marzi (SA) ha ricordato che «come consiglio ci siamo dotati di un osservatorio permanente sulla legalità votato all’unanimità. Qui di persone che non hanno sensibilità nei confronti di questa tematica non ce ne sono».
Aiello critico: «buona condotta del sindaco ma…»
Per Lorenzo Aiello «un’organizzazione di questo tipo non entra in un’amministrazione per piantare una bandierina inattiva, ma per incidere. Nonostante la buona condotta del sindaco il rischio che questa amministrazione abbia condotto atti in favore della ‘ndrangheta è molto alto».
Caminiti: «fango su questa Assemblea»
Vincenzo Caminiti (Gruppo Misto di maggioranza) ha sottolineato la «vergogna di chi ha votato ieri Nicola Prettico per la vice presidenza, gettando fango su questa assemblea».
Lotto: «la mafia è il silenzio»
L’affondo è arrivato dal consigliere del Movimento Cinque Stelle Luca Lotto.
«La mafia è il silenzio, è il non pronunciare i nomi facendo finta che la mafia non esista. Solo in alcuni interventi ho sentito citare i nomi delle persone arrestate, altri preferito parlare genericamente “colleghi”».
E rivolgendosi al sindaco ha aggiunto: «Se viene confermato che gruppi ‘ndranghetisti sostenevano candidati, lei al 50% non ci arrivava.
A me non pare corretto che lei continui a dire che questa maggioranza ha i numeri, perché non senza quel sostegno lei non avrebbe avuto nemmeno i voti».
La replica del sindaco Fulvio Centoz
Nella sua risposta, il sindaco di Aosta Fulvio Centoz ha tentato di ricordare al Consiglio il lavoro fatto, nell’attuale legislatura, a favore della legalità.
«Forse abbiamo tutti un po’ sottovalutato il fenomeno, ma siamo stati comunque il primo comune valdostano ad approvare un regolamento di contrasto alla ludopatia e un osservatorio permanente per le mafie. Non sono stati tutti d’accordo, ma lo abbiamo fatto».
Ai Consiglieri che gli hanno chiesto se il Comune di Aosta sarà sciolto per mafia, in base all’articolo 143 del trattato unico sugli enti locali, il primo cittadino ha risposto: «Lo scioglimento per mafia non lo decido io, lo decide la procura. Io non ho il potere di farl, se non dando le dimissioni insieme alla collega Marcoz.
E nonostante quello che è stato detto in quest’aula, io non ho paura di andare a elezioni perché non ho nulla da nascondere».
Il sindaco è ritornato anche sul suo presunto contatto con Tonino Raso che, secondo quanto riportato dal Pm di Torino Anna Maria Loreto, avrebbe tentato di
Ai consiglieri che lo invitavano a spiegare perché non avesse sporto denuncia, il primo cittadino ha replicato: «Ho già spiegato pubblicamente perché non ho denunciato, perché non era palese che fossero dei mafiosi. L’ipotetico approccio si è svolto in maniera tale da non farmi ritenere l’evento rilevante. Non ho più frequentato quel locale. È il comportamento che ha ognuno di noi che fa di noi dei cittadini onesti».
(simona campo)