Casinò: assoluzione per le lettere alle banche di Rollandin, il pm fa appello
Lettere di patronage alle banche a garanzia dei debiti contratti dal Casinò: il pm Luca Ceccanti fa appello contro l'assoluzione dall'accusa di abuso d'ufficio continuato e aggravato
Lettere di patronage alla banche a garanzia dei debiti contratti dal Casinò: il pm Luca Ceccanti fa appello contro l’assoluzione dall’accuso di abuso d’ufficio continuato e aggravato dell’allora presidente Augusto Rollandin che le aveva sottoscritte.
Le motivazioni dell’appello
Non applica correttamente i “principi di logica”, evidenzia “marchiani errori di superficialità” e “rivela un badiale deficit argomentativo” la sentenza con cui il gup Davide Paladino ha assolto l’ex presidente della Regione Augusto Rollandin nel processo per abuso d’ufficio continuato e aggravato sulle lettere di patronage che, da capo dell’esecutivo, inviò nella primavera del 2014 a tre banche creditrici per 19 milioni di euro della Casinò de la Vallée spa, già allora in crisi. Lo scrive nella dichiarazione di appello il pm Luca Ceccanti, secondo cui il giudice ha cancellato “completamente, non prendendoli in alcuna considerazione o sminuendone totalmente la portata probatoria, numerosissimi costituti probatori, orali e documentali”.
Se per il gup “a tali lettere non può annettersi l’effetto del trasferimento del rischio” dalle banche creditrici alla Regione, secondo il pm “una tale conclusione cozza contro elementari principi di logica”. Inoltre, per la procura, “tutte le dichiarazioni rese dai funzionari di banca”, ad eccezione di due, “depongono in senso contrario” a quanto scritto dal giudice. Quelle lettere secondo la procura di Aosta hanno “una natura vincolante, a prescindere dalla circostanza che, se così non fosse, si sarebbe trattato di operazione senza alcun senso per istituti di credito che, notoriamente, non si espongono per milioni di euro senza richiedere garanzie stringenti”. In questo senso, se la Regione “si impegna a procurare garanzie sostitutive a quelle assunte con la lettera”, come si legge nelle missive, “è evidente che tale lettera costituisce, appunto, assunzione di garanzia”.