Truffa aggravata: l’ex calciatore Sergio Pellissier a processo
È accusato, insieme a un altro membro del cda della ditta Sercael srl di Fénis, di essersi procurato un ingiusto profitto di 441 mila euro.
Truffa aggravata: l’ex calciatore Sergio Pellissier a processo.
Il dirigente sportivo ed ex calciatore del Chievo Sergio Pellissier, 40 anni e di Fénis, è a processo per una presunta truffa immobiliare in concorso con un altro membro del cda (Paolo Fary, 54 anni, di Pontey) dell’impresa costruttrice Sercael srl di Fénis.
I due imputati sono accusati di essersi procurati un ingiusto profitto da 441 mila 808 euro ai danni dei due compratori di un immobile a Saint-Vincent.
Secondo la Procura di Aosta, tra il 2011 e il 2016, Pellissier e Fary hanno percepito decine di versamenti, garantendo agli acquirenti in ordine alla prosecuzione e all’ultimazione delle opere, senza comunicare la situazione di crisi conclamata risalente ad anni addietro. Avrebbero garantito la vendita con una polizza fideiussoria in realtà mai attivata (secondo l’accusa), senza poi comunicare gli ingenti debiti della Sercael, che comportavano l’iscrizione di ipoteca sull’immobile a favore di un’altra società, nel marzo 2016, e di pignoramento a favore della Cassa di risparmio del Veneto nel maggio 2017.
Oggi, giovedì 24 ottobre, era in programma la prima udienza. Tuttavia, a causa dello “sciopero” degli avvocati, l’udienza è stata rinviata.
«Stiamo trattando e speriamo di riuscire a trovare un accordo. A nostro avviso è stata più che altro un’incomprensione. Stiamo cercando di trattare e di chiuderla nel miglior modo possibile», ha dichiarato all’Ansa l’avvocato Elena Boschini, che assiste Pellissier. Con un accordo, gli acquirenti dell’immobile potrebbero ritirare la querela nei confronti dei componenti del cda dell’impresa di costruzioni. L’avvocato Corrado Bellora, che assiste il coimputato, ha invece spiegato che «si tratta di una vicenda che a mio modo di vedere ha rilevanza civilistica. Mi risulta che ci sia un contenzioso per un problema di adempimento contrattuale ma assolutamente non ritengo che abbia rilevanza penale».
(re.newsvda.it)