Casinò: De Vere Concept chiede un risarcimento per 9,3 milioni di euro
La società lombarda ha presentato al tribunale di Aosta una richiesta danni per la «indebita rescissione contrattuale» e sta preparando l'esposto per la Corte dei Conti. De Vere ritiene responsabili anche gli ex presidenti della Regione Nicoletta Spelgatti e Antonio Fosson.
Casinò: De Vere Concept chiede un risarcimento per oltre 9 milioni di euro.
La società lombarda ha depositato oggi al tribunale civile di Aosta la richesta di danni nei confronti della Casinò de la Vallée SpA.
De Vere Concept si era aggiudicata il bando indetto dalla società di gestione della casa da gioco nel gennaio 2018.
La richiesta di De Vere Concept
La richiesta di risarcimento dei danni ammonta a 9 milioni 340 mila euro che derivano – secondo De Vere Concept – «derivanti anche dalla indebita rescissione contrattuale perpetuata dall’amministratore di Casinò de la Vallée SpA Filippo Rolando, senza alcuna autorizzazione del tribunale di Aosta, essendo la società di gestione della casa da gioco in procedura concorsuale».
De Vere Concept ritiene responsabili anche i due presidenti della Regione che si sono succeduti in qualità di rappresentanti della proprietà (la Regione detiene il 99,9% delle quote di Casinò de la Vallée) e cioè Nicoletta Spelgatti e Antonio Fosson.
Il riferimento all’indagine Egomnia
Non va per il sottile De Vere Concept, rifendosi agli sviluppi dell’indagine Egomnia.
«A seguito delle ultime vicende, dalle quali sono emersi fatti eclatanti e sconcertanti in capo a esponenti di primo livello della Regione Valle d’Aosta – minando la credibilità istituzionale della stessa Regione – la società scrivente ora riesce a comprendere le vere motivazione del proprio isolamento, subito per tutta durata della propria attività nel contesto del Casinò de la Vallée» – scrive la società.
Esposto alla Corte dei Conti
Dopo la querela penale depositata alla procura di Aosta nel mese di luglio 2019 e la richiesta danni, De Vere sta procedendo a un dettagliato esposto alla Corte dei Conti.
Il j’accuse di De Vere Concept: «macelleria sociale»
De Vere Concept ritiene «grave e allarmante il fatto che dopo innumerevoli finanziamenti della Regione per oltre 200 milioni nel periodo 2012/2028, la Casinò de la Vallée sia stata portata a un concordato, che lascia spazio alle perplessità e che alla fine sarà pagato dalle 376 aziende coinvolte e dai 242 lavoratori rimasti senza lavoro, 106 dei quali licenziati, 29 prepensionati e 107 lavoratori con contratto a tempo determinato che non avranno il rinnovo».
Il j’accuse continua nei confronti dell’amministratore unico Filippo Rolando: «l’amministratore ha tagliato solo le fasce di lavoratori più indifesi e con redditi bassi, lasciando intatti i quadri amministrativi, con stipendi da oltre 80 mila euro l’anno e fino a 140 mila.
Questa sua impeccabile formula la definiamo macelleria sociale».
I dubbi sui 48 milioni di euro
De Vere Concept sottolinea che «la conversione del credito di 48 milioni di Finaosta in strumento finanziario partecipativo a favore del Casinò de la Vallée vada contro le disposizioni della legge Madia nei confronti delle società partecipate».
(c.t.)