Coronavirus, la Federazione Ciclistica Italiana: lasciare a casa le biciclette
Sanità
di Luca Mercanti  
il 18/03/2020

Coronavirus, la Federazione Ciclistica Italiana: lasciare a casa le biciclette

Francesca Pellizzer: il ciclismo valdostano è chiamato all'auto-responsabilità

Lasciare a casa le biciclette. Lo chiede la Federazione Ciclista Italiana.

Il Ministero della Salute, ieri, ha riformato il decreto del 9 marzo, detto #iorestoacasa, e non è più giustificato l’utilizzo della bicicletta per diletto o per allenamento tranne i professionisti o atleti in chiave olimpica. Per gli allenamenti degli atleti d’interesse nazionale riconosciuti dal Coni, sono utilizzabili gli impianti sportivi a porte chiuse.

Lasciare a casa le biciclette

«Siamo in piena emergenza sanitaria legata al Coronavirus – ribadisce la presidente del Comitato valdostano della Federazione ciclistica italiana, Francesca Pellizzer -. Tutti siamo informati della situazione di emergenza sanitaria che è stata allargata a tutta Italia tramite i decreti del presidente del Consiglio dei Ministri, quindi anche il ciclismo valdostano è chiamato all’auto-responsabilità. Fermo restando quanto già specificato nei provvedimenti, siamo chiamati a una condotta responsabile e altruistica anche nel ciclismo; la norma principale che regola i DCPM impone di evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno dei propri comuni di residenza, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute».

Tesserati FCI: state a casa

«Il Consiglio direttivo della Valle d’Aosta consiglia vivamente a tutti i tesserati di STARE A CASA – ancora Pellizzer -. Questa è la condotta più idonea al momento. Rispettiamoci vicendevolmente e rispettiamo gli operatori sanitari, tuteliamo noi stessi e le nostre famiglie. Siamo spesso i primi richiedere il rispetto nelle strade ora è il momento di darlo a chi si sta impegnando per il bene del nostro Paese. Usciremo insieme da questa “parentesi” difficile più consapevoli che il nostro sport ci regalerà nuove bellissime emozioni, paesaggi incredibili, amicizia e condivisione di gioie e fatiche e allora sarà la vittoria più bella: sapere di aver sconfitto questo virus, insieme, con il lavoro di squadra. Grazie anticipatamente a tutti da parte mia e del Consiglio direttivo del Comitato Regionale Valle d’Aosta».

(re.newsvda.it)

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