La paura del Coronavirus fa aumentare i testamenti
Seppur ancora poco diffusi in Italia e Valle d'Aosta, sono in aumento proprio in questo periodo i depositi delle proprie volontà
La diffusione del Coronavirus fa paura e sono sempre di più gli italiani che si rivolgono al notaio per fare testamento.
La conferma è arrivata, nei giorni scorsi, dal Consiglio dell’Ordine dei Notai che ha evidenziato un considerevole aumento delle richieste testamentarie.
«Stiamo ricevendo numerose richieste di disposizioni testamentarie – conferma l’esperto di diritto testamentario della società Kleros, Massimo Doria -. Con i mezzi che le nuove tecnologie ci mettono a disposizione stiamo lavorando a distanza sulle disposizioni testamentarie con richieste specifiche da parte dei clienti».
Testamenti: in Italia indietro
In genere solo il 15-20% degli italiani fa testamento, a differenza dei paesi anglosassoni dove si arriva al 70%. Una percentuale molto bassa, legata a fattori culturali, ma che è ora in aumento. «Le motivazioni che portano una persona a fare testamento – continua il dottor Doria – sono variegate e soggettive. Alcune vengono realizzate per mettere in tutela il coniuge superstite, altre per dividere le proprietà con i figli, altre riguardano il governo dell’azienda. A queste motivazioni si aggiunge ora il timore per il futuro causato dalla diffusione del virus».
I decessi per coronavirus in Italia si concentrano soprattutto nella fascia di età 70-79 anni (il 34,5% del totale) e in quella 80-89 (il 39,7%) (dati ISS). «Noi abbiamo la convinzione che tutti dovrebbero fare un testamento, ma è innegabile che la fascia d’età di persone che scelgono di fare testamento si colloca sull’over 75. Le persone anziane più di tutte sentono la necessità di sistemare la famiglia prima che succeda l’evento. In questo momento scelgono di mettere nero su bianco le proprie volontà nel caso in cui contraggano la malattia».
Coronavirus: aumentati i testamenti olografi
Nelle ultime settimane sono aumentati anche i testamenti olografi, cioè quelli scritti, firmarti e datati dal testatore. «Il testamento olografo grazie alla sua semplicità si può compilare immediatamente. È sufficiente scriverlo a mano, firmarlo e datarlo senza la necessità del notaio – ricorda Doria -. L’unica difficoltà del testamento olografo risiede nella necessità di scriverlo bene, nella sua forma e nella sua sostanza, rispettando le quote di legittima da destinare ai singoli eredi, altrimenti può essere successivamente impugnato».
Il lascito testamentario diventa anche uno strumento per evitare le liti ereditarie. «I cittadini italiani – prosegue Doria – hanno due possibilità per la gestione del patrimonio da destinare alla propria famiglia. Possono, nel momento in cui non decidono, subire una successione legittima, altrimenti possono fare una successione testamentaria. Evidentemente la seconda strada è sicuramente la migliore e quindi quella preferibile, in quanto io genitore, rispettando le quote di legittima, posso impedire sicuramente una lite ereditaria».
In Valle d’Aosta
Anche in Valle d’Aosta, con l’aumento dei decessi causato dalla diffusione del virus Covid-19, è aumentato il numero di persone che ha deciso di fare testamento. «Purtroppo – evidenzia il notaio Giampaolo Marcoz (foto) – la presenza di una epidemia forte e dolorosa comporta una maggiore consapevolezza della precarietà della nostra esistenza. Questo induce un maggior numero di persone a riflettere sulla sorte del proprio patrimonio dopo la propria dipartita». Se però, generalmente, già in Italia l’utilizzo del testamento è un’abitudine poco diffusa, lo è ancor meno in Valle d’Aosta. «In Valle D’Aosta – prosegue Marcoz -, le famiglie tendono a non fare testamento, in parte perché il ricorso in vita alla donazione riduce il significato del testamento e in parte perché i beni si vogliono generalmente attribuire ai propri figli».
Chi sceglie di fare testamento, lo fa solitamente per evitare eventuali liti fra gli eredi dopo la propria morte. «Molte persone, con le loro ultime volontà, tendono anche ad attribuire l’usufrutto al proprio coniuge su uno o più beni», dice Marcoz.
Le successioni
L’aumento dei decessi conseguenti alla diffusione del virus sta comportando anche un aumento delle successioni. Le pratiche che gli eredi devono assolvere per la successione sono molteplici.«A seguito di un decesso – spiega il notaio Marcoz – occorre verificare se c’è un testamento e, in caso di risposta positiva, andare da un notaio per la sua pubblicazione. Nell’anno del decesso, occorre poi predisporre e presentare la dichiarazione di successione per il pagamento delle imposte».
Ad aumentare, in Valle d’Aosta, sono soprattutto i testamenti olografi, cioè i testamenti scritti di propria mano direttamente dal testatore. «Sono molte le persone che ci chiamano per avere informazioni in merito – conclude Marcoz -. Potremo però avere contezza certa dell’aumento di questa categoria di testamento solo a seguito del decesso dei testatori. Pertantoci auguriamo tutti che non se ne abbia mai la prova, perché ci auguriamo che la pandemia non arrivi a mietere troppe vittime».
(s.c.)