Industria, Adu: «La Regione Valle d’Aosta si doti di una politica industriale»
La vicenda della Shiloh e dei suoi 150 lavoratori non è che l’ennesima tappa di un lento e inesorabile stillicidio
Adu: «la Regione Valle d’Aosta si doti di una politica industriale».
La denuncia
La vicenda della Shiloh e dei suoi 150 lavoratori non è che l’ennesima tappa di un lento e inesorabile stillicidio della capacità industriale locale. Lavoro, reddito, competenze, tecnologia, futuro: tutto questo continua a defluire dai confini regionali senza che si sappia andare oltre alle pur indispensabili misure “cuscinetto”, necessarie a dare momentaneo sollievo ai lavoratori.
Bisogna però arrestare e invertire la tendenza alla deindustrializzazione, non solo colmando le carenze del territorio legate ai costi del trasporto autostradale e all’annoso problema delle ferrovie (per non parlare del gap formativo e dello sviluppo delle competenze), ma anche intervenendo laddove il settore privato manifesta il suo disinteresse o la sua inadeguatezza.
L’avvicendamento, nel tempo, di almeno 10 amministratori delegati e 7 responsabili del personale non è bastato, evidentemente, ad impedire la crisi della Shiloh e il cadere nella spirale delle esternalizzazioni di interi reparti, drenando così risorse dai territori e impedendo il consolidarsi di processi durevoli di sviluppo. Una realtà produttiva in grado di rappresentare il fiore all’occhiello nei processi di rinnovamento e modernizzazione del settore automotive va sostenuta e accompagnata in un processo di consolidamento e riconversione (l’importanza delle leghe in magnesio è cruciale in molteplici settori);
processo che deve essere integrato in uno sguardo complessivo di sviluppo del territorio e di investimento sui settori strategici per rilanciare l’industria locale e favorire lo sviluppo di filiere in grado di rinvigorire il tessuto produttivo valdostano (dalla mobilità sostenibile ed elettrica ai settori hi-tech, dall’ICT alla meccatronica e alla robotica).
Adu
Adu Vda, impegnata dallo scorso febbraio 2019 nel monitorare la vertenza, si augura che il gruppo di lavoro recentemente costituito abbia come priorità quella di impedire lo smantellamento dell’impianto di Verrès e si impegni a dare continuità all’attività della Shiloh, ricercando eventualmente un nuovo proprietario interessato a investire sullo stabilimento di Verrès e mettendo in campo adeguati finanziamenti. Ci auguriamo però che la Regione avvii anche un processo intensivo di confronto con i lavoratori, con i sindacati e con le imprese e si doti al più presto di un complessivo piano industriale per il rilancio del settore, prevedendo anche forme di intervento diretto nelle realtà chiave per lo sviluppo economico regionale e sostenendo forme di recupero delle unità in crisi da parte dei lavoratori.