Misure anti-crisi, Ferrero (Vdalibra): «Mancette elettorali»
Per Emily Rini: «Non condividiamo questa legge che dà poco a tutti e pure male»
Misure anti-crisi. Mancette elettorali. Bolla così il disegno di legge da 161 milioni in discussione in Consiglio Valle Stefano Ferrero.
Mancette elettorali.
Roberto Cognetta (Vdalibra): «Noi ci siamo fatti una domanda. Chi è che ha patito di più. E lì abbiamo inizato un ragionamento. Non basta dare soldi a un’azienda una tantum. E’ fondamentale favorire la ripresa dell’economia. Non sono certo i Comuni ad aver patito di più. All’interno di questo provvedimento avete messo norme tutt’altro che corrette. E’ un modo di portare a casa soldoni, gestendoli come vi pare. Vi manca una visione futura. Avete fatto cose poco belle per la sanità, la scuola e l’economia. Non sono disponibile a votare qualsiasi cosa per una qualunque marchetta».
Così il collega di movimento Stefano Ferrero. «Scelte gravemente insufficienti in tutti gli ambiti. Noi dovremo affrontare una guerra molto lunga. La legge manca di prospettive. Queste sono mancette che non risolveranno nulla. Come si può pensare che questi pochi soldi possono salvare le nostre aziende alle quali diamo i soldi per la ‘cassa da morto’. I 226 emendamenti sono una mission impossibile. Stiamo perdendo un’occasione». Contesta il finanziamento da 1.700.000 al Forte per la sua promozione.
Poco a tutti e pure male
Così in aula la presidente del Consiglio Emily Rini (Forza Italia): «Il disegno di legge arriva con un ritardo estremo. Annunciato in pompa magna, il terzo intervento anti-crisi è stato poi stravolto. Non condividiamo questa legge che dà poco a tutti e pure male. Noi prendiamo le distanze da questo testo. Per noi le priorità sono le attività che hanno patito di più, gli albergatori in testa. Nessuna azione di promozione è stata fatta, solo uno spot che non commento. Troppi gli errori degli ultimi mesi».
Ennesima maratona oratoria
Chiara Minelli (Rete civica). «Siamo in clamoroso ritardo. E’ l’ennesima maratona oratoria. Abbiamo un sistema politico e amministrativo che non funziona, che determina frammentazione. Nel provvedimento ci sono misure utili, somme cospicue utilmente destinate ma ha pure difetti significativi che vanno corretti. L’impostazione generale è carente per la sanità e la scuola, settori per i quali si naviga a vista».
(re.aostanews.it)