Turismo: agosto molto positivo, ma le prenotazioni per l’inverno preoccupano
L'indagine di Adava ha coinvolte 280 delle 800 aziende associate
Turismo: agosto molto positivo, ma le prenotazioni per l’inverno preoccupano.
E’ in estrema sintesi l’esito dell’indagine condotta dall’Associazione degli albergatori della Valle d’Aosta che ha coinvolto un campione di 280 aziende sulle 800 associate.
L’indagine ha tenuto in considerazione sia il settore alberghiero, che extra-alberghiero ma anche campeggi e attività agrituristiche.
Il mese di luglio
Alla domanda su quale sia stato l’andamento del fatturato nel mese di luglio 2020 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, a parte un 26,45% che si è dichiarato in linea con il 2019, prevalgono le risposte negative: il 21,01% degli intervistati ha registrato una contrazione compresa tra il -1% e il -15%, mentre il 32,25% ha definito l’andamento molto negativo con un decremento superiore al -15%.
Il mese di agosto
Decisamente migliori sono i risultati registrati nel mese di agosto 2020.
Il 28,99% ha dichiarato un fatturato in linea con quello di agosto 2019, il 36,96% ha registrato un risultato positivo con aumenti compresi tra l’1% e il 15%, mentre solamente il 13,77% ha realizzato un incremento molto positivo (superiore al 15%).
Alcuni imprenditori hanno dichiarato un calo compreso tra il -1% e -15% rappresentato dall’11,59% del campione intervistato, mentre il 6,52% ha dichiarato una preoccupante diminuzione di fatturato superiore al -15%.
La chiusura di stagione estiva
Per quanto riguarda invece la previsione di chiusura della stagione estiva: il 9,42% ha dichiarato di aver già chiuso a fine agosto, il 24,28% chiuderà entro il 15 settembre, il 21,74% entro fine mese, mentre il 36,59% ha dichiarato di voler chiudere dopo il 30 settembre nella speranza di poter recuperare, almeno in parte, quanto perso a giugno e a luglio.
Le prenotazioni per l’inverno
In relazione all’andamento delle prenotazioni per la stagione invernale 2020/2021, il 24,64% ha registrato una tendenza in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente, mentre 64,13% ha evidenziato un andamento negativo (30,07%) o molto negativo (34,06%).
Riguardo alla provenienza delle prenotazioni sempre per l’inverno, ribaltando la tendenza normalmente registrata nei periodi pre-covid, sono gli italiani a rappresentare la maggioranza della domanda con un 64,13%, rispetto ad un 19,57% degli stranieri (il 16,30% non ha invece dato indicazione rispetto alla provenienza).
Il commento del presidente degli albergatori
«Se consideriamo la situazione di partenza e il clima che si percepiva sino a pochi giorni prima dell’avvio di stagione, i risultati sinora registrati sono abbastanza positivi e hanno fornito una boccata d’ossigeno a un settore economico che, a livello nazionale, rimane comunque tra i più colpiti dagli effetti della pandemia – ha commentato il presidente degli albergatori valdostani Filippo Gérard -. Dopo un avvio di stagione a rilento, le nostre destinazioni hanno sicuramente cominciato ad accogliere numerosi ospiti provenienti quasi totalmente dal mercato interno italiano.Il mese di agosto ha fatto registrare un’affluenza decisamente importante con destinazioni in molti casi al completo».
Giugno e lugli inconsistenti
«Se parliamo però di fatturati, è chiaro che un mese di agosto, per quanto eccezionale, non può cancellare un mese di giugno inconsistente e un luglio decisamente sottotono, come non si possono non registrare le difficoltà dei colleghi di Aosta e delle località di fondo valle (che hanno lavorato sostanzialmente solo ad agosto) o delle strutture ricettive con ristorante o con centro benessere che hanno dovuto lavorare a metà regime a causa dei vincoli stringenti imposti dai protocolli di sicurezza anti-covid.
Ora aspettiamo i dati di settembre, ma è chiaro che senza la clientela straniera che solitamente rappresenta lo zoccolo duro in termini di presenze in questo periodo, le aspettative non sono rosee».
Inverno molto incerto
Per quanto riguarda le previsioni per la prossima stagione invernale, dai risultati emersi la situazione pare più complessa: l’incertezza generata dal drastico calo delle domanda da parte della clientela straniera è fortemente preoccupante, soprattutto per le località turistiche che negli anni hanno sempre più indirizzato il prodotto sci oltre i confini nazionali, penso ad esempio a Courmayeur, Cervinia, Gressoney e Ayas.
Destinazioni che tenuto conto dell’indotto generato sono la spina dorsale del “fatturato” regionale del settore turistico».
L’appello agli amministratori pubblici
Sarà particolarmente importante che, subito dopo le elezioni regionali, la prossima giunta che si insedierà lavori ad un piano strategico di rilancio del settore, con sostegni mirati agli investimenti e all’occupazione, nonché iniziative indirizzate al rinnovamento delle nostre strutture che siano premianti dell’imprenditorialità e non semplice assistenzialismo che non produce alcun valore sul lungo termine. Altra priorità è poi il portare a compimento la riorganizzazione e riforma del sistema turistico regionale attraverso l’individuazione di un unico soggetto che assuma direttamente le funzioni di coordinamento e promozione di tutta l’offerta artigianale, agricola, turistica e culturale valdostana.
La nostra associazione sarà come sempre disponibile e pronta a collaborare con i nostri nuovi referenti istituzionali in maniera seria, propositiva e costruttiva, nell’interesse della propria categoria e dell’intera comunità valdostana».
(re.aostanews.it)