Saint-Vincent, “cancelli nazisti”: Regione, Anpi e Comunità ebraica sono parte civile
La decisione del giudice del Tribunale di Aosta è stata comunicata durante la prima udienza; alla sbarra vi è un 56enne valdostano
Saint-Vincent, “cancelli nazisti”: Regione, Anpi e Comunità ebraica sono parte civile.
Il Tribunale di Aosta ha ammesso la Regione Valle D’Aosta (avvocato Riccardo Jans), la sezione valdostana dell’Associazione nazionale partigiani (rappresentata da Ascanio Donadio) e la comunità ebraica di Torino quali parti civili nel processo a carico di Fabrizio Fournier.
Il 56enne di Saint-Vincent è accusato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. La decisione è stata presa nel corso dell’udienza di giovedì 10 dicembre dal giudice monocratico Maurizio D’Abrusco.
La vicenda
Secondo la ricostruzione della Procura di Aosta (pm Francesco Pizzato), su due cancelli di accesso alla propria casa – affacciati su una strada pubblica – Fournier, che dagli amici si faceva chiamare “Nazi”, aveva fatto installare un’aquila nazista e dei triangoli simili a quelli utilizzati sulle divise degli internati nei campi di concentramento.
L’imputato è anche accusato di aver pubblicato su facebook dei video con contenuti negazionisti dell’olocausto e di aver inviato via whatsapp link a filmati sempre di carattere negazionista accompagnati da commenti come “le camere a gas sono delle bufale” o “sono stati fatti passare per mostri persone che non lo erano come il grande Adolf Hitler”.
In aggiunta, sempre per l’accusa, Fournier aveva pubblicato su facebook una sua foto mentre faceva il ‘saluto romano’ e nei messaggi con gli amici si lamentava del fatto di essere nato il 27 gennaio, ‘Giorno della Memoria’.
Le indagini della Digos risalgono al 2018.
La prossima udienza, in cui saranno sentiti i primi testimoni, è in programma per il 28 gennaio.
(f.d.)