Mascherina al lavoro: quale acquistare e come utilizzarla
I dispositivi di sicurezza
La grande agitazione causata dall’epidemia da Covid-19 ha indotto tantissime persone a porsi una domanda ben precisa, ovvero, quale mascherina occorre utilizzare per proteggersi durante le ore lavorative. Prima dello scoppio del problema coronavirus infatti, solo determinati lavori richiedevano l’utilizzo di appositi dispositivi di sicurezza, oggigiorno invece, per qualsiasi attività lavorativa, anche per quelle meramente intellettuali, occorre utilizzare una mascherina.
Cosa sono i dispositivi di protezione individuale
I DPI, ovvero i dispositivi di protezione individuale, sono puntualmente definiti dall’art. 74 del Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro, ovvero il d.lgs 81/08. I DPI sono: “Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”. È logico dedurre quindi che rientra nel novero dei suddetti dispositivi anche, e forse soprattutto, la mascherina. Durante gli ultimi mesi si è sentito parlare tantissimo di mascherine con filtri FFP1, FFP2, FFP3, ma ancora oggi in molti non comprendono qual è la differenza che le contraddistingue e quando deve essere indossata una o l’altra.
La FFP1 ha una capacità di filtraggio piuttosto limitata, il che significa che può essere utilizzata in zone dove c’è bassa possibilità di contagio, sono l’ideale ad esempio per quei lavoratori che lavorano in zone ampie e ventilate con pochi colleghi. La FFP2 invece ha una capacità di filtraggio molto più elevata, in genere utilizzate dai lavoratori che hanno un’alta possibilità di contagio, ad esempio medici, farmacisti ecc. Infine, la FFP3 ha una capacità di filtraggio che sfiora il 100% e sono le ideali contro possibili rischi chimici e biologici, esse infatti riescono a proteggere chi le indossa da agenti di dimensioni pari ad un millesimo di millimetro. Questo significa che se si deve svolgere un lavoro in cui si è a contatto con molte persone è bene considerare l’acquisto di una mascherina ffp3 con valvola.
Una volta acquistata la mascherina, qualsiasi essa sia, è sempre consigliabile prestare attenzione e leggere se sulla stessa è riportata la dicitura NR oppure R. Il primo simbolo indica che il dispositivo può essere utilizzato solo ed esclusivamente una volta, ergo si tratta di una mascherina usa e getta. Nel secondo caso invece, il dispositivo è sicuramente riutilizzabile, ciò implica ovviamente un’accurata pulizia dopo averla utilizzata. Per essere certi della qualità del prodotto, è fondamentale che sia presente il marchio CE, esso indica la conformità delle mascherine alla normativa europea.
Il lavoratore può scegliere autonomamente quale tipologia di mascherina indossare sul luogo di lavoro?
Una delle domande frequenti fatte dai lavoratori in questi mesi caratterizzati dal timore del contagio da Covid-19, è se sia possibile o meno scegliere in autonomia la tipologia di mascherina da indossare durante le ore di lavoro. La risposta è: dipende, se si svolge un lavoro autonomo con bassissime possibilità di contagio allora la risposta è si, tuttavia, se si lavora in una azienda, in una realtà che coinvolge anche altri lavoratori, allora il datore di lavoro potrebbe decidere, magari consultando alcuni esperti del settore, quale tipologia di mascherina deve essere indossata durante le ore lavorative. Anzi, ad essere precisi, l’articolo 77 del decreto legislativo numero 81 del 2008 dispone che il datore ha un vero e proprio obbligo di fare la suddetta scelta, ovvero individuare quali dispositivi di protezione individuali far indossare ai lavoratori, previa valutazione dei rischi.
Ovviamente la scelta del datore di lavoro non deve essere meramente discrezionale, questi è tenuto a prendere in considerazione l’apposito Protocollo anti-contagio ed individuare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie maggiormente adeguato.