Sanità: spesa sanitaria troppo alta e aspettativa di vita calata di quasi 2 anni
L'indagine dell'associazione Ires ha scandagliato il sistema socio sanitario mettendo in evidenza difficoltà di vecchia data acuite dalla pandemia; l'allarme per la salute mentale e le malattie croniche.
Sanità: spesa sanitaria troppo alta e aspettativa di vita calata di quasi 2 anni.
La ricerca ‘Sistema socio-sanitario e sanitario in Valle d’Aosta’ ha evidenziato criticità di vecchia data, acuite dall’emergenza sanitaria, mettendo in evidenza l’eccessiva spesa sanitaria e la speranza di vita dei valdostani, regredita di quasi due anni durante il primo anno di pandemia.
I risultati della ricerca sono stati presentati oggi pomeriggio alla saletta della BCC di Aosta dal segretario del Sindacato Pensionati Italiani della Cgil Domenico Falcomatà e dal direttore di Ires Cgil Piemonte Francesco Montemurro.
La ricerca è stata possibile grazie a dati, studi e punti di vista dello Spi Cgil e dalle interviste effettuate a 10 (sui 25 invitati) testimoni ‘privilegiati’ in tema di salute e sanità pubblica.
Montemurro ha parlato di «buona qualità della vita» ma ha evidenziato «l’eccessiva dipendenza della sanità dalle risorse pubbliche» e sottolineato «i giudizi negativi della magistratura contabile e ordinaria e del Comitato che valuta i LEA, dei giudizi negativi su politica e pubblica amministrazione» non risparmiando un riferimento «agli episodi di illegalità» che hanno investito la nostra regione.
Il segretario dello SPI VdA Domenico Falcomatà ha evidenziato «l’esigenza di una fotografia all’indomani della zona rossa e delle tante restrizioni, capace di farci gettare lo sguardo oltre la pandemia e di offrire l’opportunità per affrontare la situazione sanitaria, con particolare riferimento a chi ha sofferto di più durante la pandemia».
Secondo Falcomatà, «la pandemia ha messo a nudo una realtà che già prima non era eccellente ma che è purtroppo peggiorata».
«La situazione di forte criticità è stata segnalata anche dall’assessore alla Sanità Roberto Barmasse – ha proseguito Falcomatà – che ha parlato di una sanità in difficoltà con medici che si dimettono e una situazione non ottimale per le strutture ospedaliere.
Basta pensare alle Pneumologia, passato da 8 a 3 medici, alla cronica carenza di specialisti in Oncologia, alla mancanza di guardie mediche…».
La ricerca Ires mette in evidenza una spesa sanitaria eccessiva.
«Nel 2018, la nostra regione era al quinto posto per spesa sanitaria pubblica e prima per spesa sanitaria privata.
Nonostante la spesa veicolata dalla Regione superi i 2 mila euro pro capito – a fronte di una media italiana di 1875 euro – i valdostani hanno destinato circa 1038 euro di spesa privata pro capite ai consumi sanitari» – si legge nello studio Ires -.
La ricerca Ires punti i riflettore anche sulla speranza di vita alla nascita in calo; nel 2020, dopo la tragica conta dei morti dovuta alla pandemia da Covid 19, l’aspettativa di vita si è attestata a 80,9 anni, il valore più basso in Italia.
Nel 2019 era di 82,7 anni.
Dati preoccupanti emergono anche dai Livelli Essenziali di Assistenza, i LEA, che tra gli altri prendono in considerazione la copertura vaccinale in età pediatrica, i posti disponibili per anziani e disabili nelle strutture, l’assistenza domiciliare ecc…
I punti di forza della nostra sanità
Tra i punti di forza individuati dalla ricerca vi sono la presenza di un volontariato diffuso (17,2% della popolazione, secondo l’Istat), la dedizione e professionalità degli operatori, la cura delle relazioni con i familiari e il servizio di elisoccorso.
I punti di debolezza
«Tra gli elementi di debolezza – ha precisato Francesco Montemurro – la risposta dell’ospedale durante la pandemia e l’impossibilità di gestirne gli spazi in modo adeguato ma anche il ritardo dei protocolli anti-Covid, lo scarso coinvolgimento dei medici di base e la carenza di medici di medicina generale e specialisti».
Fatto grave, secondo il direttore di Ires Cgil Piemonte, è la mancata istituzione nella nostra regione dell’Osservatorio Epidemiologico.
Nella foto in alto, al centro Domenico Falcomatà, segretario Spi VdA e a destra, Francesco Montemurro, direttore Ires Cgil Piemonte.
(cinzia timpano)