Coronavirus, il direttore sanitario dell’Usl: «Con tutti vaccinati basterebbe un solo reparto Covid»
Secondo Guido Giardini, «tra un paio di settimane vedremo gli effetti delle festività e dell’inizio della scuola»
Il Covid-19 corre. I contagi continuano a crescere in Valle d’Aosta come nel resto d’Italia. Di conseguenza, anche la pressione sull’ospedale Parini di Aosta sta crescendo. L’ultimo bollettino regionale (11 gennaio) racconta di 53 positivi ricoverati nei reparti Covid e di 6 ricoverati in Terapia intensiva.
Proprio riguardo alla situazione del nosocomio regionale, il direttore sanitario dell’Ausl Guido Giardini (in un’intervista pubblicata su Gazzetta Matin del 10 gennaio) lancia un appello: «Il messaggio in questo momento è chiaro: vaccinarsi, perché un’altra ondata così l’ospedale non la reggerà. Se tutti fossero stati vaccinati, avremmo resistito con un solo reparto dedicato al Covid. E invece siamo di nuovo costretti a chiudere altri reparti per dedicarli a pazienti positivi, la stessa cosa che era avvenuta l’anno scorso».
La situazione in ospedale
Attualmente, in ospedale «abbiamo in media una cinquantina di pazienti positivi, con oltre 4 mila contagiati attuali – riferisce Giardini -. Questo è merito dei vaccini». E lo dimostra anche il fatto che «nei reparti Covid il 75% dei pazienti non è vaccinato, mentre in terapia intensiva si arriva all’85%. Secondo le nostre stime, prendendo il Covid un vaccinato su circa 6500 rischia di finire in ospedale, mentre per chi non è vaccinato si parla di uno su 400. E questo se calcoliamo tutte le fasce di età. Se invece guardiamo solo le persone che hanno più di 50 anni, ovviamente la probabilità di ricovero è più alta».
La variante Omicron
Tornando al boom di contagi che si sta verificando in tutta Europa e al possibile impatto della variante Omicron, Giardini afferma: «Nonostante il numero molto elevato di positivi vediamo sintomi più lievi. Potrebbe essere una caratteristica della nuova variante, però bisogna incrociare anche un dato importante: abbiamo oltre l’80% di vaccinati. Il sentore clinico, comunque, è che Omicron si stia diffondendo e che si manifesti con sintomi più lievi rispetto a Delta».
E sempre riguardo alla diffusione del contagio, il direttore sanitario aggiunge: «Ritengo che sia credibile la previsione di un picco intorno a fine gennaio, anche perché credo che tra un paio di settimane vedremo gli effetti delle festività e dell’inizio della scuola».
(f.d.)