Guerra in Ucraina, preghiera per la pace in una Cattedrale gremita
Il Santo Padre, dalla Basilica di San Pietro, ha consacrato l'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.
Guerra in Ucraina, preghiera per la pace in una Cattedrale gremita.
Il maxi schermo per la diretta dalla Basilica di San Pietro dietro l’altare e una statua della Vergine accanto.
Così, la Cattedrale di Aosta gremita, si è unita alla preghiera per la pace durante la quale il Santo Padre ha pronunciato la consacrazione dell’Ucraina al Sacro Cuore di Maria.
«Un gesto della Chiesa universale, che in questo momento drammatico porta a Dio, attraverso la Madre sua e nostra, il grido di dolore di quanti soffrono e implorano la fine della violenza, e affida l’avvenire dell’umanità alla Regina della pace – ha detto il Santo Padre, invitando ogni diocesi a recitare l’atto di consacrazione.
Preghiera per la pace: l’omelia del Santo Padre
Il Santo Padre, commentando il Vangelo, ha parlato di Confessione e di perdono.
«Il Signore è con te – dice l’Angelo Gabriele alla Vergine Maria.
Troppo spesso pensiamo che la Confessione consista nell’andare da Dio a capo chino.
Non siamo noi ad andare dal Signore, è lui che ci visita, che ci rallegra con la sua gioia. Confessarsi è dare al Padre la gioia di rialzarci. Non ci sono i nostri peccati al centro della nostra vita, c’è il perdono.
Chiediamo il dono di capire che la Riconciliazione non è un nostro passo verso Dio, ma il Suo abbraccio che ci avvolge, ci stupisce e ci commuove.
Il Signore entra in casa nostra e ci porta la gioia del perdono.
Papa Francesco si è rivolto ai suoi fratelli, voi che amministrate il perdono.
«Siate coloro che offrono la gioia di dire ‘il Signore è con te’. Nessuna rigidità, nessun ostacolo, nessun disagio per favore, ma porte aperte alla misericordia».
Preghiera per la pace: partire dal Signore
Quando l’Angelo Gabriele parla a Maria per la seconda volta, le dice ‘non temere’.
Prima le dice ‘Il signore è con te’, poi ‘Non temere’.
E un messaggio chiaro e consolante, ogni volta che la vita si apre a Dio, la paura non può più tenerci in ostaggio.
Se la paura ci tiene in ostaggio, se i peccati spaventano e il passato ci inquieta, se le continue cadute demoralizzano e sembra di aver smarrito la speranza, non temere.
Dio conosce le tue debolezze ed è più grande dei tuoi sbagli.
Dio è più grande dei nostri peccati.
A Maria basta quel ‘non temere’, le basta la rassicurazione di Dio.
Si stringe intorno a lui, come vogliamo fare noi stasera.
Perchè spesso facciamo l’opposto, partiamo dalle nostre certezze e solo quando le perdiamo, andiamo da Dio.
La Madonna ci insegna invece a partire da Dio, nella fiducia che tutto il resto ci sarà dato.
Il riferimento alla guerra in Ucraina
In questi giorni notizie e immagini di morte continuano a entrare nelle nostre case, mentre le bombe distruggono le case di tanti nostri fratelli e sorelle ucraini – ha detto il Pontefice -.
L’efferata guerra, che si è abbattuta su tanti e fa soffrire tutti, provoca in ciascuno paura e sgomento.
Avvertiamo dentro un senso di impotenza e di inadeguatezza.
Abbiamo bisogno di sentirci dire “non temere”.
Ma non bastano le rassicurazioni umane, occorre la presenza di Dio, la certezza del perdono divino, il solo che cancella il male, disinnesca il rancore, restituisce la pace al cuore.
Ritorniamo a Dio, ritorniamo al suo perdono.
Quando l’Angelo Gabriele si rivolge alla Vergine per la terza volta, le dice ‘lo Spirito Santo scenderà su di te’.
Abbiamo bisogno dell’amore di Dio, perchè il nostro amore è precario e insufficiente. Se vogliamo che il mondo cambi, deve cambiare innanzitutto il nostro cuore.
Qualcuno ha detto che un cristiano senza amore è come un ago che non cuce, punge, ferisce, ma non cuce e non tesse, se non unisce, non serve.
Guardiamo al Cuore Immacolato di Maria, dove Dio si è posato.
In Lei non c’è tracia di male.
Dio ha cambiato la storia, bussando al Cuore di Maria. Oggi, bussiamo a quel Cuore.
Con i Vescovi e i fedeli del mondo, desidero portare al Cuore Sacro di Maria tutto ciò che stiamo vivendo: rinnovare a lei la consacrazione della Chiesa e dell’Umanità intera, consacrare a lei, il popolo ucraino e il popolo russo.
Un gesto di affidamento dei figli, che nella tribolazione di questa guerra crudele e insensata che minaccia il mondo, ricorrono alla Madre.
Come i bambini, quando sono spaventati, vanno dalla mamma a piangere, a cercare protezione.
La Madonna prenda per mano il nostro cammino, lo guidi sui sentieri ripidi e faticosi della fraternità e del dialogo, lo guidi sulla via della pace».
(cinzia timpano)