Riforma elettorale: rinviato in Commissione il referendum consultivo
Passa con 31 voti a favore la questione pregiudiziale
Riforma elettorale: rinviato in Commissione il referendum consultivo.
La questione pregiudiziale
Con 31 voti a favore e quattro contrari il Consiglio Valle ha approvato una questione pregiudiziale che prevede il rinvio in commissione, per approfondimenti, della proposta sul referendum consultivo su una legge di riforma elettorale che prevede l’elezione diretta del presidente della Regione.
A porre la questione pregiudiziale è stato Aurelio Marguerettaz, capogruppo dell’Union valdôtaine.
A favore del rinvio in commissione si sono espressi, con diverse motivazioni, Union valdôtaine, Alliance valdôtaine-VdAUnie, Stella alpina, Pd-Federalisti Progressisti, Lega Vda, Pour l’Autonomie, Claudio Restano (Misto);
contrari Progetto civico progressista e Forza Italia.
La richiesta
Aurelio Marguerettaz, sollevando una questione sospensiva, ha motivato: «Non si vuole mettere in discussione l’istituto referendario, nel quale crediamo profondamente perché è un momento elevato di democrazia in cui si chiede la partecipazione della popolazione».
Facendo riferimento al quesito proposto (elezione diretta del Presidente della Regione, premio di maggioranza, soglia di sbarramento al 4%, eventuale ballottaggio, numero massimo di 6 assessori, presenza di entrambi i generi in Giunta, doppia preferenza di genere, riduzione del numero di firme per presentare una lista, spoglio centralizzato delle schede, elettorato passivo esteso ai diciottenni e disposizioni in materia di forma di governo), il consigliere Marguerettaz ha osservato: «Se questo fosse il quesito referendario, dovrebbe essere dichiarato inammissibile, perché i principi della Costituzione in merito al referendum indicano che il quesito debba essere formulato in termini semplici e chiari con riferimento a problemi affini e ben individuati prevedendo in caso contrario la reiezione. Con questo quesito si chiede invece di intervenire su di una pluralità di leggi e dando indicazioni alla popolazione assolutamente fuorvianti».
Le argomentazioni
Il vicecapogruppo di Forza Italia, Mauro Baccega, ha sollecitato il dibattito in aula «al termine del quale si potrà poi esprimere un parere sulla pregiudiziale. L’argomento è molto importante e non è un caso che, forze normalmente distanti su tanti temi, sostengano la richiesta di interpellare i cittadini per sapere se vogliono un sistema elettorale che consenta agli elettori di scegliere un Presidente della Regione, una maggioranza che lo sostiene e il programma condiviso.»
Sono quindi intervenuti il Consigliere Sammaritani (Lega VdA) a favore e la Consigliera Minelli (Pcp) contro la richiesta di rinvio.
Il consigliere della Lega Vallée d’Aoste Paolo Sammaritani, sottolineando che «il gruppo Lega VdA non è contrario alle forme di partecipazione diretta», ha detto di essere «contro la trattazione di questo argomento oggi, sia per questioni tecniche che di puro buon senso. È la prima volta che si vuole ricorrere al referendum consultivo: qualcuno la prende alla leggera, ma secondo noi la questione non è così semplice. Come si può chiedere alla popolazione di esprimersi su 11 principi, come quelli contenuti nel quesito referendario? In sostanza si chiederebbe una sola risposta per 11 domande»
Contro la pregiudiziale
La vicecapogruppo di Progetto Civico Progressista, Chiara Minelli, nell’esprimere la contrarietà del suo gruppo e di quello di Forza Italia, ha sostenuto: «Il quesito è stato predisposto dalla Presidenza del Consiglio, non da noi né dal Comitato per la riforma elettorale che ha raccolto le firme. Quindi, il quesito è emendabile e possiamo affrontare la questione in Aula. Noi crediamo che la popolazione valdostana sarebbe stata contenta se oggi fosse arrivata dal Consiglio la decisione di ammettere questo referendum consultivo di iniziativa popolare, sarebbe stato il primo in Italia. Fare una consultazione di questo tipo per verificare l’orientamento delle persone rispetto a un tema così importante è un elemento prezioso per il lavoro del Consiglio che è sovrano nel redigere la legge definitiva. Ricordo, infine, il famoso “referendum delle matite spezzate”: questa volta il Consiglio quelle matite non vuole neanche fornirle».
Fp-Pd
Così il gruppo consiliare Federalisti Progressisti – Partito Democratico sul rinvio da parte del Consiglio Valle della decisione di sottoporre a referendum consultivo la proposta di legge n. 58 in materia di elezioni regionali. «In effetti da un primo esame, svoltosi in Commissione consiliare, si sono evidenziati punti meritevoli di attenzione – proseguono i Consigliere di Fp-Pd – e per tale motivo riteniamo necessario che i quesiti siano formulati dopo i necessari approfondimenti e che non si prestino a fraintendimenti o generalizzazioni. A questo fine, come gruppo consiliare, opereremo affinché il referendum si svolga a tempo debito e permetta agli elettori di esprimersi in modo consapevole».