Aosta: via libera al condominio dell’Arco d’Augusto
L'amministrazione comunale comunica il rilascio del permesso di costruire per il progetto targato Copaco di abbattimento e ricostruzione con ampliamento degli immobili situati all'angolo con via Sant'Anselmo
È arrivato il via libera da parte del Comune di Aosta alla costruzione del condominio targato Copaco all’Arco d’Augusto.
A comunicarlo è l’amministrazione stessa, che evidenzia come il progetto di recupero e ristrutturazione con ampliamento degli edifici «ha concluso l’iter autorizzativo, culminato nel rilascio del permesso di costruire n. 157/2023».
Lo stesso permesso è stato trasmesso al Suel, che il 13 giugno l’ha poi recapitato ai richiedenti.
Il Comune di Aosta, però, non nasconde il fastidio per l’ok a una costruzione ritenuta «fuori scala».
Iter lunghissimo
Nel comunicato diramato, il Comune di Aosta ricorda come il processo sia durato «dieci anni con avvicendamenti nella proprietà degli immobili e tra i progettisti incaricati», vedendo peraltro la proposizione di diverse progettualità, culminate con quella sottoposta «alla Commissione edilizia il 16 marzo scorso».
Massima attenzione dal Comune
L’amministrazione di piazza Chanoux evidenzia come questo iter, che prevede interventi in centro storico, con affaccio sull’Arco d’Augusto, abbia richiesto «la massima attenzione», perché «si sa che è difficile armonizzare nuovi interventi edilizi con le preesistenze storiche in contesti sensibili».
Secondo il governo cittadino, infatti, «il mantenimento del tessuto edilizio e delle caratteristiche stratificate nel tempo presuppongono interventi di restauro o risanamento conservativo», in grado di garantire «la continuità dell’edificato e la leggibilità del tessuto urbano».
Ecco però che dove l’intervento richieda aumenti volumetrici, fino al 35%, grazie alla legge casa, «ci si trova di fronte a dimensionamenti che non sempre riescono ad inserirsi nel contesto».
Amministrazione comunale contraria
Il Comune di Aosta, come già fatto in consiglio comunale, non perde occasione per ribadire la propria contrarietà.
«Condividiamo le conclusioni critiche espresse dalla Commissione edilizia circa l’inserimento “fuori scala” del nuovo edificio, cui avremmo preferito una diversa articolazione volumetrica – continua l’amministrazione comunale -. Rinnoviamo la fiducia alla Commissione e ringraziamo gli uffici comunali per l’attento e paziente lavoro istruttorio».
Il progetto finale, quindi, è stato approvato in quanto «rispetta la normativa vigente e osserva le disposizioni date da parte dell’organo preposto alla tutela, circa il rispetto delle visuali su altri monumenti vicini, in particolare sul campanile della Collegiata di Sant’Orso – fanno sapere ancora dal Comune -. Un diniego da parte degli uffici sarebbe risultato illegittimo».
Rivedere la legge regionale
L’amministrazione del sindaco Gianni Nuti, però, ne approfitta per presentare alcune rivendicazioni in materia.
«Bisognerebbe dare ai comuni la possibilità, nella fase istruttoria dell’iter amministrativo, di ricercare un accordo tra l’organo consultivo e quello preposto alla tutela, al fine di individuare il giusto ed equilibrato inserimento dei volumi potenzialmente ammissibili – si legge ancora nella nota -. È fondamentale che questa situazione richiami il legislatore sulla necessità di intervenire con una misura correttiva della legge regionale 24/2009».
Per Aosta, infatti, va impedito «un aumento volumetrico così rilevante nei centri storici in tutta la Valle d’Aosta che rischia, in alcuni casi, di compromettere lo sviluppo armonico della trama edilizia e le esigenze di tutela del patrimonio architettonico».
Come sarà il nuovo condominio
Il vituperato condominio, come detto, è un progetto targato Copaco di rifacimento degli immobili abbandonati, che si trovano all’angolo tra via Sant’Anselmo e via Ex Prato Fiera, con affaccio sul principale monumento della città.
L’intervento richiede la demolizione degli edifici (a esclusione di quello che ospitava il tabacchino, in quanto edificio classificato di pregio, che verrà restaurato).
Il nuovo complesso sarà composto da due corpi.
«Un basso edificio con destinazione commerciale e un fabbricato più consistente che si svilupperà su due piani interrati, un ampio piano terra con destinazione commerciale, tre piani a destinazione residenziale che si estenderanno solo nella parte centrale del lotto e un ultimo piano nel sottotetto, più contenuto, sempre residenziale, che risulterà arretrato rispetto ai tre piani inferiori» aveva spiegato l’architetto di Copaco, Nicole Salvatore.
(alessandro bianchet)