Sospensione del Reddito di cittadinanza, in Valle d’Aosta 71 nuclei da oggi rimangono senza
L'Istituto fornisce le prime istruzioni riguardanti il successivo accesso alle misure dell'Assegno di inclusione e del Supporto alla formazione
Sono 71 i nuclei familiari che da oggi, 1° agosto, restano esclusi dal Reddito di cittadinanza.
Nelle giornate in cui monta la polemica per la sospensione, per oltre 160 mila nuclei italiani, del reddito di cittadinanza tramite sms, l’Inps fornisce i primi elementi sulle modalità di accesso al percorso di inclusione sociale e di attivazione al lavoro.
Disposizioni transitorie
In attesa che vengano adottati i decreti attuativi delle nuove misure per il contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale e lavorativa (ADI – assegno di inclusione – e SFL – supporto alla formazione -), le disposizioni transitorie prevedono, per alcuni nuclei familiari non attivabili al lavoro (e comunque non oltre il 31 ottobre), l’invio di una comunicazione di presa in carico da parte dei servizi sociali.
Per questi nuclei presi in carico dai servizi sociali, il reddito di cittadinanza potrà proseguire, senza il limite delle sette mensilità e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2023.
L’Inps a tale riguardo, ha già ricevuto da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nei primi giorni di luglio, 88.000 comunicazioni.
Stando alle comunicazioni, la presa in carico non riguarda i nuclei i cui componenti siano stati avviati ai Centri per l’Impiego e per i quali non è risultato necessario il rinvio ai servizi sociali.
Supporto per la formazione e il lavoro (SFL)
Per questi nuclei familiari, ma anche per coloro che non saranno poi presi in carico dai servizi sociali, dal 1° settembre 2023 sarà possibile accedere alla misura del Supporto per la Formazione e per il Lavoro (SFL).
L’obiettivo di questa misura, come dice lo stesso nome, è l’inserimento al lavoro, con la garanzia di un supporto economico di 350 euro mensili, per un massimo di dodici mensilità.
Per accedere a tale misura, oltre a presentare una domanda, sarà necessario seguire uno specifico iter, che sarà illustrato in una video guida messa a disposizione dall’Inps.
Chi è già stato avviato ai centri per l’impiego e risulta inserito nei programmi nazionali per la Garanzia occupabilità lavoratori (GOL) o in progetti utili alla collettività, come anche in altre iniziative di attivazione, potrà proseguire il proprio percorso.
Per il riconoscimento del beneficio SFL, infatti, potranno essere convalidate iniziative di avviamento al lavoro già attivate.
Assegno di inclusione (ADI)
Dal 1° gennaio 2024, invece, i nuclei familiari che hanno al proprio interno persone disabili, minorenni, o con almeno sessant’anni d’età, ovvero componenti in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione, saranno potenziali destinatari dell’Assegno di inclusione (ADI).
Adi è la nuovo misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale.
Ministeri e Inps al lavoro
In questi giorni, al fine di garantire l’attuazione delle misure ADI e SFL, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regioni, Servizi sociali dei Comuni, Centri per l’impiego e Inps stanno collaborando per garantire a tutti, in relazioni ai vari bisogni, il beneficio economico e il supporto necessario nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa.
La forte preoccupazione sociale
La forte preoccupazione sociale e le proteste che in questi giorni hanno coinvolto diverse realtà su tutto il territorio nazionale, in Valle d’Aosta ancora non si avvertono come sottolinea una nota dell’assessore regionale alle politiche sociali, Carlo Marzi.
Da parte dell’Assessorato al momento non è possibile avere un numero certo dei nuclei che dovrebbero avere diritto a continuare a percepire la misura e che hanno ricevuto l’Sms dall’Inps perché la Piattaforma non fornisce dati complessivi e aggiornati.
Compilata l’analisi preliminare da parte dei Servizi Sociali tali persone riceveranno le mensilità arretrate ad oggi sospese.
«In attesa di nuove e auspicate specifiche da parte dell’Inps abbiamo chiesto alle assistenti sociali l’impegno ulteriore di rivalutare tutti i casi delle persone che ad oggi nella Piattaforma Gepi (destinata alla gestione dei percettori di RdC assegnati da Inps ai Servizi Sociali) risultano escluse o esonerate» spiega l’assessore Marzi.
«Si tratta di un impegno rilevante, di cui ringrazio sin d’ora tutte le assistenti sociali coinvolte, in quanto per assicurare sino alla fine dell’anno le mensilità ad oggi sospese è necessario riaprire le situazioni ed effettuare un’analisi preliminare entro il 31 ottobre 2023».
(al.bi.)